Roma, 25 ottobre 2017 – “Tutte le aziende che producono beni, come quelle agroalimentari, sono chiamate a fare la loro parte impegnandosi a ridurre il consumo di acqua, un bene prezioso che va assolutamente tutelato. Noi abbiamo il grande vantaggio di essere una cooperativa e di poter avere, attraverso i nostri 14.000 soci agricoli, il controllo di tutta la filiera a partire dal seme: siamo quindi assolutamente in grado di migliorare la nostra efficienza sin dall’inizio del processo produttivo, lavoro che abbiamo già avviato da anni e sul quale ci stiamo impegnando con sempre maggiore convinzione e con interventi concreti”. Con queste parole Maurizio Gardini, Presidente di Conserve Italia, annuncia l’adesione della cooperativa all’Alleanza delle imprese italiane per l’Acqua e il clima, promossa dal Ministero dell’ambiente e presentata oggi ufficialmente a Roma nel corso della cerimonia di chiusura del Summit Internazionale “Acqua e Clima. I grandi Fiumi del Mondo a confronto”.
L’Alleanza per l’acqua, sottoscritta da Conserve Italia insieme alle principali imprese e associazioni di categoria che utilizzano l’acqua per scopi produttivi, apre una fase di collaborazione tra il mondo delle imprese e il Ministero dell’Ambiente, con l’obiettivo di difendere le risorse idriche dal rischio climatico.
Conserve Italia è stata la prima azienda alimentare italiana ad aver conseguito la certificazione dell’impronta idrica (water footprint) secondo lo standard internazionale ISO14046, su tre prodotti Valfrutta (polpa di pomodoro, borlotto, nettare di pera). Il calcolo dell’impronta ha messo in luce il potenziale impatto ambientale del consumo di acqua durante tutto il ciclo di vita dei prodotti presi in esame. I risultati ottenuti stanno guidando Conserve Italia nell’introduzione di alcune specifiche procedure interne sulle principali aree di miglioramento, quali la scelta e la gestione delle colture, le pratiche agronomiche, i metodi di irrigazione e l’uso di risorse idriche alternative.
A partire da quest’anno Conserve Italia ha inoltre avviato un progetto triennale di innovazione, con il quale ha reso più sostenibili le sue pratiche agricole. Questo miglioramento è dovuto all’impiego di sofisticati sistemi informatici che monitorano tutte le fasi della coltivazione e suggeriscono come intervenire per contenere il consumo di acqua, ridurre i trattamenti fitosanitari e introdurre modifiche nella gestione dei sistemi colturali. Le decisioni si baseranno anche sui risultati ambientali ottenuti con il Life Cycle Assessment, uno studio sul ciclo di vita.
Il presidente Gardini ha auspicato che “le istituzioni, ad ogni livello, possano farsi portavoce di un progetto complessivo per promuovere ed incentivare la realizzazione di interventi per la conservazione di una maggiore quantità di acqua e per la riduzione degli sprechi, considerato che attualmente solo una minima parte dell'acqua disponibile (il 10%) viene raccolta e avviata all'utilizzo”.