Tutto è iniziato sei anni fa, nel 2010, quando uno studio di architetti di Torino ha deciso di progettare e realizzare un orto urbano nel quale potesse coltivare, liberamente, chiunque abitasse nel condominio adiacente.
L’orto si chiamava “Our Secret Garden” e lo studio di architetti era lo “STUDIO999”.
L’orto sorgeva proprio sul tetto del palazzo e ridava ai condomini non solo un motivo per rilassarsi all’aria aperta coltivando cibo sano e a km 0, ma anche un modo per socializzare, attività a volte assai difficile tra vicini di casa.
Da quel giorno, poi, gli architetti Elena Carmagnani ed Emanuela Saporito devono averci preso gusto, tanto che con il loro progetto “OrtiAlti” hanno cominciato a tappezzare di verde diversi tetti di Torino.
Ma la loro ultima iniziativa è stata pensata davvero in grande: parliamo di un orto di 300mq sul tetto del ristorante “Le Fonderie di Ozanam”, della cooperativa sociale Meeting Service.
Cos’ha di speciale? È un progetto sicuramente ambizioso perchè coinvolge Meeting Service, una realtà che si occupa di reinserimento sociale per persone svantaggiate, e usa il suo ristorante proprio per questi scopi. Con l’orto sul tetto avrà un altro strumento, potentissimo, per poter coinvolgere in attività utili e sociali i propri membri.
La natura sociale degli OrtiAlti, però, non impedirà anche a questo orto di essere un luogo di aggregazione: i suoi “confini”, infatti, non verranno chiusi all’esterno, isolando dei soggetti che hanno paradossalmente bisogno di essere accolti o reintegrati dalla società. Le visite scolastiche saranno sempre le benvenute, così come volontari di ogni età che vogliono dare una mano o passare un po’ di tempo a contatto con la natura.
I tetti di Torino non sono mai stati così vivi!
Foto credits: Chiara Zonda