La pianta di capperi è un arbusto sempreverde che si adatta anche ai terreni più poveri, fiorendo nei luoghi davvero più impensabili! Nonostante ciò, non è escluso che si possa coltivare anche nel proprio orto, purché con qualche accortezza. Ecco quali!
Il cappero è una pianta estremamente rustica
La pianta di capperi ricorda gli ambienti aridi tipici delle coste calde del Sud Italia ma questo cespuglio arbustivo è così rustico che riesce a sopravvivere a tutte le latitudini.
Infatti, come supera lunghi periodi privi di pioggia, può anche resistere in ambienti più freddi, a patto che possa contare su di una posizione in pieno sole, ben riparata dal gelo e un terreno privo di ristagni idrici.
Le piante di cappero presentano molti rami legnosi, dapprima eretti, successivamente ricadenti, che portano foglie decidue a forma arrotondata.
I boccioli di cappero compaiono alla base delle foglie tra giugno a fine estate, periodo nel quale prima fioriscono e poi si evolvono in piccoli frutti verdi e carnosi.
Del cappero si è soliti raccogliere sia i boccioli fiorali che i frutti; entrambi, però, vanno opportunamente lavorati prima di poter essere consumati.
Come cominciare a coltivare i capperi
Coltivare il cappero in orto è molto semplice perché questa pianta non ha bisogno di essere seguita con attenzione per produrre: l'importante è assicurarle un ambiente al riparo dal gelo ed il gioco è fatto!
Lavorate il terreno e seminate il cappero lungo una fila quando le temperature risultano costantemente miti. Ciò significa che se abitate al Sud potrete cominciare la semina a metà gennaio, mentre chi abita al Nord seminerà a marzo inoltrato.
Dopo aver seminato, mantenete il suolo moderatamente umido fino alla germinazione. Non appena le piantine saranno cresciute e si saranno assestate, annaffiate con moderazione solo ed esclusivamente in caso di periodo prolungato di siccità, altrimenti lasciate che la natura faccia il suo corso.
Diradate i vegetali una volta raggiunti i 15 cm di altezza mantenendo solamente una pianta di cappero ogni 2 - 3 metri.
Prima di poter effettuare il primo raccolto, di solito, serve far crescere i vegetali almeno un anno, ma, come abbiamo anticipato, per tutto questo periodo non dovrete minimamente badare alle piante se non con qualche irrigazione eccezionale.
La potatura e la raccolta del cappero
Come vedrete le piante di cappero crescono senza difficoltà, superano i freddi invernali con facilità e ricominciano a vegetare non appena le temperature cominciano a salire.
Per aiutarle a emettere nuova vegetazione, effettuate una potatura poco prima dell’arrivo della primavera: non dovrete far altro che accorciare tutti i rami di cappero lasciando su ciascuno uno sperone (pezzo di ramo) con 2 -3 gemme.
La raccolta dei boccioli e dei frutti di cappero avviene da metà giugno a fine agosto e si effettua a mano, asportando anche il peduncolo da cui si sono sviluppati.
Prima di essere consumati, però, entrambi i prodotti vanno messi sotto sale per almeno 3 mesi, provvedendo a cambiare il sale e eliminare la salamoia in modo scadenzato.
Un intero menù a base di capperi
In cucina il cappero è un ingrediente che si conserva a lungo che viene usato in moltissime preparazioni, in particolare lo si trova molto spesso in abbinata al pesce o ad altre verdure.
Vediamo insieme qualche sfiziosa ricetta con i capperi che potrete riproporre anche tra i fornelli di casa.
Cominciamo il menù a base di capperi dall’antipasto, servendo delle tartine preparate con pesto di capperi, mandorle e olive nere.
Continuiamo con i primi, tra questi esistono una sfila di pastasciutte condite con i capperi, non possiamo che ricordare gli spaghetti alla puttanesca tipici di Napoli o la pasta alla Nicolo, un piatto tradizionale dell’isola di Carloforte in Sardegna che prevede di condire le linguine con capperi, tonno e olive nere.
Se siete alla ricerca di un piatto unico facile da preparare perché non provate il farro al vapore con olive nere, pomodori secchi e capperi di Valfrutta, una portata pronta all’uso fresca e appetitosa che racchiude in sé tutti i sapori del Meditterraneo, da assaggiare assolutamente!
I secondi piatti che prevedono di abbinare capperi e pesce sono moltissimi: lo spada, la cernia, il dentice e l’orata si prestano ad essere cotte ed accompagnate con pomodorini e capperi. I calamari ripieni vengono meglio se nel ripieno vengono aggiunti i capperi, come pure il baccalà in umido non è lo stesso senza i nostri amati boccioli. E che dire del vitello tonnato? I capperi rendono speciale questa portata con quel tocco di acidità che solo loro possono donare. Lo stesso si dica della ricetta del merluzzo al vapore su salsa ai fagiolini, anche questa portata trova nei capperi quel plus che la rende speciale.
Non solo, i capperi rientrano negli ingredienti della rinomata salsa verde piemontese, ed è così che possono accompagnare carni e bolliti; senza scordare che ne prevede l’uso anche la ricetta originale della tartare di manzo.
E non finisce qui, i capperi stanno benissimo anche con le verdure, come nel caso della caponata siciliana o nella insalata pantesca, una ricetta tipica di Pantelleria, territorio in cui le piante di capperi selvatici fanno parte della tradizione isolana da secoli.