Fino a non molto tempo fa promuovere la raccolta anticipata significava gestire gli alberi da frutto con molta più attenzione. Usare concimi specifici e irrigazioni controllate per permettere ai vegetali di produrre quanto prima e poter raccogliere non appena i frutti potessero essere considerati adatti al consumo. Ma era anche un modo per immettere in anticipo il prodotto sul mercato, seppur con la certezza di aver stressato i vegetali e di aver raccolto una quantità di frutta molto inferiore, in termini di peso, rispetto ad uno stacco a completa maturazione.
Oggi, invece, in molti casi, l’emergenza climatica rende molto più sicura la coltivazione anticipata, proprio perché garantisce la produzione di frutta e la riduzione al minimo degli sprechi.
Per comprendere a pieno l'impatto della siccità sugli alberi, è importante considerare i fattori che condizionano la maturazione della frutta. La siccità riduce la disponibilità di acqua per i vegetali, influenzando i processi fisiologici che portano proprio alla maturazione del frutto. Senza una quantità sufficiente di acqua, le piante entrano in uno stato di stress, diventando meno produttive e risultando molto meno resistenti alle malattie.
Raccogliendo in anticipo si evita l’uso massiccio di acqua e risorse che sono necessarie nel caso si intenda fronteggiare il caldo anomalo riscontrato negli ultimi anni. Senza contare che in molti casi questi sforzi vengono vanificati da tempeste e grandinate estive.
Non solo i raccolti anticipati offrono una soluzione pratica per gli agricoltori, ma permettono di risparmiare l’uso di acqua e risorse nutritive, in linea con i principi fondanti della sostenibilità ambientale. Insomma, i raccolti anticipati mettono a disposizione deliziosa frutta fresca in periodi dell’anno inaspettati ma, se ben gestiti, promuovono aanche un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.