Completare il piatto forte delle Feste con i sapori e gli ingredienti giusti? Detto-fatto, arrivano in tavola i contorni tradizionali del pranzo di Natale, tipicità regionali che celebrano fieramente metodi di cottura e ricette d’altri tempi, esaltando il gusto di carni arroste, lessi, brasati, polpettoni e capitoni in umido.
Ecco quali deliziosi contorni tradizionali si assaporano in Toscana, Liguria, Lazio, Sicilia e Campania.
Fagioli all’uccelletto, la tradizione in Toscana
Se si parla di contorni tradizionali, in Toscana (e soprattutto a Firenze) la parola d’ordine è “fagioli all’uccelletto”. Serviti rigorosamente in un tegamino di coccio, che richiama senza dubbio la loro origine rustica e contadina, sono il risultato di un riuscito connubio tra fagioli cannellini, un soffritto di olio e aglio, abbondante passata di pomodoro, sale, pepe appena macinato e alcune foglie di salvia.
Ed è proprio da questa aromatica che la ricetta prende il nome: la salvia è, da sempre, l’ingrediente principale per insaporire gli uccelletti allo spiedo.
Radici di Chiavari, contorno della Liguria
Siamo in Liguria, dove la tavola del pranzo di Natale è imbandita con numerose specialità del territorio, come le radici di Chiavari. Le conoscete? Sono ortaggi di fibrosità e forma simile alle carote, ma di lunghezza più accentuata e di colore bianco-beige. Anche il gusto è completamente diverso, le radici di Chiavari sono amarognole, tant’è che si mangiano bollite e condite con sale e un filo d’olio, proprio per ripulire la bocca dal grasso di alcuni secondi di carne, come il cappone o l’arrosto di maiale.
Puntarelle alla romana, il Lazio a Natale
No, nella tavola dei romani non può assolutamente mancare un piatto di puntarelle, specie se si parla di festività importanti, come Natale o Pasqua.
Il segreto per arricciarle e scacciare via quel sapore marcatamente amaro? Infilarle in una ciotola colma di ghiaccio per una mezz’oretta circa. È questo il momento per condirle con un intingolo sapido composto da alici, pepe, aglio e olio extravergine.
Versate il composto sulle puntarelle precedentemente arricciate, e mescolate uniformemente. Attenzione: creano dipendenza!
Broccoli affogati, tradizione in Sicilia
In Sicilia e in particolare a Catania e dintorni, si assaggiano i broccoli affogati, un piatto saporito che durante le festività natalizie viene servito come contorno, ma durante il resto dell’anno può “valere” anche come un primo ricco o un secondo completo.
La ricetta classica prevede l’utilizzo del broccolo viola, ma vista la sua scarsa reperibilità, potete anche sostituirlo con la varietà verde: iniziate a preparare un soffritto di aglio e cipollotti, in cui adagerete un primo strato di broccoli. Aggiustate di sale, aromatizzate con il prezzemolo tritato e versate un abbondante strato di tuma. A questo punto, qualcuno aggiunge a piacimento una manciata di pinoli o di uva sultanina, per poi concludere con dei cubetti di pomodoro. 15 minuti a coperchio chiuso e i broccoli affogati sono pronti.
Insalata di rinforzo, feste in Campania
Dalla Campania con sapore, ecco che arriva in tavola l’insalata di rinforzo, un contorno ricco dal nome piuttosto insolito: tradizione vuole che, nel periodo compreso tra la Vigilia di Natale e il cenone di Capodanno, questo piatto venga “rinforzato” per reintegrare gli ingredienti che, di volta in volta, vengono consumati.
Altri, invece, sostengono che il nome derivi proprio da uno degli ingredienti principali della ricetta, l’aceto, un condimento dall’animo forte, che ha il compito appunto di “rafforzare” l’insalata.
Di certo non sapremo mai qual è la versione giusta, ma possiamo sapere con certezza gli ingredienti fondamentali di questa preparazione: cavolfiori, olive nere e verdi, acciughe, capperi e cetriolini sott’aceto, papaccelle (peperoni napoletani dolci e polposi), olio e aceto di vino rosso.
Un consiglio? Tenete a portata di mano un bicchiere colmo d’acqua, la sete potrebbe essere dietro l’angolo.