Orti sul balcone e terrazzi verdi, anche in città sempre più persone decidono di coltivare un orto, anche in vaso, per poter consumare cibo più sicuro. Rimane un dubbio, siamo certi che lo smog non contamini la verdura che poi portiamo in tavola?
Qualche rischio c’è, ma con le giuste accortezze è possibile proteggere le vostre piante anche dall’inquinamento.
Come coltivare ortaggi salubri in città?
Per prima cosa va detto che la posizione del balcone ha un’importanza notevole. Se possibile preferite gli spazi che non sono direttamente affacciati sulla strada, ma se non avete altre soluzioni, è utile sapere che, in linea d’aria, le polveri sottili non si spostano per più di 50 metri dal punto in cui vengono emesse e che tendenzialmente stazionano nello strato più vicino al suolo.
Ecco allora che i balconi situati nei piani alti dei palazzi o a debita distanza dalla strada si rivelano buone posizioni per la cura delle piante da orto.
E voi che vivete al primo piano di una casa situata a lato di una strada trafficata? Avete un’unica possibilità, creare delle barriere capaci di riparare almeno un po’ le piante, potete avvalervi di tessuto non tessuto, con cui coprirle, o di teli ombreggianti anche se, in quest’ultimo caso, dovrete valutare se la luce che residua è sufficiente per gli ortaggi che desiderate coltivare.
Un’importante azione da compiere, nel caso di condizioni piuttosto sfavorevoli, è quella di cambiare completamente il terreno al termine di ogni ciclo di coltivazione. Si, perché è proprio dal suolo che le piante possono assorbire molti degli inquinanti trasportati dell’aria e lì depositati.
In città, via libera a ortaggi "a frutto" e "a foglia"
È per la stessa ragione che è sconsigliabile coltivare ortaggi a radice, come la carota o il ravanello, per i quali le probabilità di contaminazione sono più alte vista la “natura assorbente” della parte di ortaggio che si mangia e quella di “ricettacolo di inquinanti” del terreno. Via libera invece a ortaggi a frutto e a foglia che, a differenza di quanto si possa pensare, sono più sicuri. In questo caso infatti gli inquinanti dell’aria difficilmente vengono assorbiti dalle parti edibili (foglie e frutti), al massimo vi si depositano in superficie, e piuttosto rara è la dislocazione dei contaminanti del suolo, dalle radici alla parte aerea della pianta. Un lavaggio accurato vi consentirà quindi di rimuovere possibili depositi e di gustare in serenità i frutto del vostro paziente lavoro.
Foto credits: Jorge Luis Zapico