Albicocco, varietà ed accorgimenti per coltivare questo albero antico

Albicocco, varietà ed accorgimenti per coltivare questo albero antico

Coltiva le migliori varietà di albicocco in casa, ecco come si fa.

Sono moltissime le varietà di albicocco che l’uomo ha coltivato nella storia per raccogliere questi deliziosi frutti. La leggenda narra che il primo a diffondere quest’albero da frutto in Europa fu addirittura Alessandro Magno che, stregato dal sapore dell’albicocca, decise di importarlo dall’Armenia e di farlo coltivare in tutto il suo impero.
Arrivata a noi dopo secoli, l’albicocca è ancora uno dei frutti più apprezzati e apprezzati in Italia; coltivate anche voi l’albicocco, se non sapete come fare, vi suggeriamo le accortezze principali per avere piante sani e raccolti soddisfacenti

Come iniziare a coltivare ogni varietà di albicocco

L’albicocco è un albero che in Italia ha trovato un ambiente di coltivazione ideale, tanto che l’Emilia Romagna è la regione europea che produce più albicocche in assoluto.
Specie rustica che resiste bene ai freddi invernali ma soffre i ritorni di gelo, predilige terreni ben drenati e privi di ristagni idrici. Questo albero perde le foglie dell'autunno avanzato fino a primavera, quando inizia a sviluppare una chioma tondeggiante che da maggio a luglio produce le buonissime albicocche. In linea di massima questa specie è caratterizzata da alternanza produttiva; ciò significa che, purtroppo, le piante tendono a produrre frutta ad anni alterni.
In Italia è possibile coltivare una gran varietà di albicocche, vediamo insieme alcune piante particolarmente apprezzate in ambito casalingo:

Albicocco Pisana
L’albicocco Pisana è un albero caratterizzato da una produzione di frutta costante nel tempo. Produce albicocche molto grosse con buccia gialla, a sfumature rosse. La polpa è consistente, si stacca facilmente dal nocciolo e ha un caratteristico sapore dolce che la rende una delle albicocche più buone che possiate assaggiare.

Albicocco Pellecchiella
L’albicocco Pellecchiella è una pianta coltivata principalmente in Campania. Produce frutti a buccia tendenzialmente gialla di grosse dimensioni. La sua polpa, compatta e succosa, si stacca facilmente dal nocciolo ed è un piacere per il palato, grazie al suo caratteristico sapore dolce.
Perché si chiama pellecchiella? Semplice, la sua buccia (la “pelle”) si stacca facilmente dalla polpa.

Albicocco Luizet
L’albicocco Luizet è un albero coltivato principalmente per la sua capacità di adattamento e la gran produzione di frutta, dato che presenta molta poca alternanza produttiva. I suoi frutti sono di notevoli dimensioni e si presentano con una colorazione arancione intensa, talvolta tendente al rosso. Il sapore dolce e il profumo intenso della sua polpa, fanno della Luizet una delle albicocche più buone che potete coltivare.


Albicocco Pivot
L’albicocco Pivot è un albero forte e vitale che produce moltissimo ma ad anni alterni.
La sua frutta ha buone dimensioni e presenta una forma allungata, leggermente asimmetrica, che la caratterizza. La buccia di color arancione chiaro racchiude una polpa dal tipico sapore dolce e acidulo.

Accorgimenti per coltivare l’albero di albicocco

La coltivazione dell’albicocco è una pratica affinata dagli agricoltori nei secoli. Ecco perché esistono moltissime accortezze da dover riservare ai vegetali per permettere loro di produrre al meglio.
Se avete l’esigenza di produrre per il solo consumo casalingo, le principali accortezze da riservare ai vegetali sono principalmente tre: evitate di annaffiare troppo, concimate a dovere e limitate gli interventi di potatura al minimo.

Come si concima l’albero di albicocche
Quando invece si parla di concimazione bisogna prestare attenzione alle caratteristiche della varietà di albicoccomessa a dimora. Per avere una buona produzione di frutta, apportate prodotti a lenta cessione a base di azoto e potassio con dotazioni di fosforo, calcio e ferro durante la primavera. Ma se la vostra pianta è soggetta ad alternanza produttiva, durante gli anni meno fecondi, evitate di abbondare di concime con l’idea di migliorare il raccolto. Così facendo non fareste altro che stressare la pianta, la scelta migliore in questi casi è diminuire leggermente le dosi di concime così da permettere al vegetale di autoregolarsi e rigenerarsi per la stagione successiva.

Come potare l’albicocco

Infine trattiamo la potatura, un’operazione che sull’albicocco ha un’importanza notevole ma al contempo potrebbe risultare un’arma a doppio taglio.
Asportate quanto prima i polloni (rami che si sviluppano dalla base dell’albero) e i succhioni (rami ad accentuato sviluppo verticale che si dipartono dal fusto o dai rami vecchi) e accorciate i rami vecchi: la pianta produce frutta principalmente sul legno nuovo o di un anno. Attenzione, però, l’albicocco è estremamente suscettibile alla gommosi, una situazione comune che si instaura quando due particolari funghi dannosi, il corineo e la monilia, attaccano i vegetali penetrando nel legno tramite i tagli di potatura. Le piante che soffrono gli attacchi di questi patogeni, infatti, sviluppano una sostanza liquida, simile a resina, che si solidifica nel tempo; da qui il nome di “gommosi”. Per evitare questa situazione, ricordate di pulire il più possibile forbici e seghetti utilizzando prodotti antifungini; composti da distribuire anche sopra i tagli appena effettuati. Cercate anche di potare il meno possibile per mantenere in salute il vegetale, su tutte, quest’ultima è di certo la scelta migliore per evitare che le piante si ammalino.

Come irrigare albicocco
L’albicocco rifugge da terreni molto umidi ed è estremamente sensibile ai ristagni idrici, ecco perché le irrigazioni vanno opportunamente tarate in relazione alle reali necessità delle piante. Abbiate quindi l’accortezza di irrigare solo se non sono previste piogge e se la pianta si presenta sofferente; aumentando un po’ le quantità d’acqua apporta dal periodo in cui i fiori dell’albicocco cominciano a divenire frutti al momento della raccolta.

Le albicocche in cucina, quanti usi se ne fa?

Le albicocche sono frutti apprezzati in tutto il mondo per il loro sapore piacevolmente unico.
Il modo migliore per consumarli è quello di assaporarli freschi, magari appena colti dall’albero. Anche perché l’albicocca è facilmente deperibile e mantiene le sue caratteristiche organolettiche per un periodo di tempo limitato.
Fortunatamente esistono molti modi per conservare questo frutto, in primis le le albicocche sciroppate, proprio come fa Valfrutta, che da sempre offre nei suoi prodotti il sapore dolce delle migliori albicocche italiane appena colte.
Per non parlare delle bevande all’albicocca, come il frutto di succo di albicocca in brik da 200 ml di Valfrutta, prodotto utilizzando solo i frutti più buoni e la polpa migliore, per poter assicurare al palato il gusto dolce e sano della frutta appena colta.
Non solo, con le albicocche si preparano delle buonissime marmellate, da assaporare al mattino sulle fette biscottate, ad accompagnare i formaggi, o da usare in moltissime preparazioni dolci, come torte all’albicocca, crostate e pasticcini.
Su tutte come non citare la famosissima torta Sacher, che ne sarebbe di questa pietra miliare della pasticceria senza quello strato di marmellata di albicocche racchiusa in una ganache di cioccolato?
Le albicocche sono utilizzate anche per preparare liquori e distillati; la Luizet risulta la varietà indicata tradizionalmente nella preparazione de l’Abricotine, un distillato di origine svizzera a marchio DOP. Nei Balcani, invece, non è raro poter assaporare rakija, il super alcolico tipico di queste zone, preparata tramite la fermentazione delle albicocche.

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