Dott.ssa Melissa Righi
Dietista
Servizio di Nutrizione Clinica e Dietetica
Ospedale Morgagni - Pierantoni – Forlì
L’albicocca è il frutto di un arbusto della famiglia delle Rosacee, sottofamiglia delle Prunoideae, che risponde al nome botanico di Prunus Armeniaca. Originaria della Cina e dell’Asia Centrale, dove veniva
coltivata fin dal 3000 a.C., è approdata nel Mediterraneo grazie agli Arabi intorno al I secolo d.C. Proprio dal termine arabo “al-barqūq”, derivano quindi quelli europei e quello italiano di “albicocca”. Il nostro Paese è il quinto produttore mondiale nonché il primo produttore europeo seguito da Francia e Spagna e concentra la sua produzione soprattutto in Campania e in Emilia-Romagna.
Un rimedio antico
Sin dai tempi antichi, la medicina popolare utilizzava le albicocche come rimedio per varie patologie come ad esempio infertilità, infiammazioni oculari, dolori gastrici e intestinali. In questo senso, gli studi scientifici hanno mostrato risultati soddisfacenti anche se, per definire in modo corretto le specifiche proprietà, dovranno essere condotti ulteriori accertamenti. Ad oggi, i risultati di maggior rilievo sono quelli ottenuti in vitro: sembra infatti che questo frutto abbia capacità inibitorie su alcune cellule tumorali, oltre ad un effetto antinfiammatorio con miglioramento della colite ulcerosa (sperimentato nei ratti) e quindi, in generale, un’azione sull’infiammazione riferita a malattie croniche intestinali, ma anche un’azione antimicrobica e antibatterica contro diversi patogeni come staphylococcus aureus, escherichia coli e salmonella typhi.
Forma...
L’Albicocca ha la forma di una drupa, ossia di un frutto con una polpa gialla e carnosa che circonda un unico
seme legnoso e racchiuso da una buccia sottile. Il colore della buccia può variare dal giallo-arancio pallido all’arancione intenso, talvolta, con sfumature o screziature rossicce. Nonostante il sapore zuccherino e lievemente acidulo, da un punto di vista nutrizionale, come la maggior parte dei frutti estivi, ha un basso contenuto di zuccheri.
... e varietà
In Italia vengono coltivate diverse varietà di albicocche: tra queste la pregiata Valleggia ligure, presidio Slow
Food. Le condizioni climatiche, così come la varietà, influenzano la crescita e la maturazione di questi frutti
tipicamente estivi, la cui maturazione avviene tra giugno e luglio e la raccolta, invece, tra giugno e settembre.
Preziosa contro le infiammazioni
L’albicocca è un frutto ricco di acqua, circa l’86% della porzione edibile. L’apporto calorico è basso, 48 Kcal per 100 g di prodotto, e quello dei carboidrati è davvero minimo, nell’ordine di 7 g/100 g di peso, oltre ad un apporto proteico e lipidico sotto il grammo. Contiene diversi metaboliti secondari, molti dei quali agiscono come antiossidanti. Polifenoli e carotenoidi rappresentano le classi più abbondanti di fitochimici, il cui prezioso contenuto garantisce un importante potere antiossidante e antinfiammatorio, contribuendo alla riduzione del colesterolo cattivo, agendo in chiave preventiva per le patologie a carico dell’apparato cardiocircolatorio e proteggendo i vasi sanguigni. I flavonoidi contenuti nel frutto, infine, sono in grado di inibire alcuni enzimi coinvolti nella genesi del processo infiammatorio.
Ricca di fibre
L’albicocca contiene anche una quota importante di fibre, minerali e vitamine come vitamina A, acido
ascorbico, tiamina, riboflavina, niacina e acido pantotenico. Il contenuto di fibre può rivelarsi prezioso all’interno di schemi dietetici ipocalorici per favorire la perdita di peso. Questo perché il consumo di fibre consente di raggiungere un senso di sazietà precoce oltre che ritardare lo svuotamento gastrico (utile per distribuire nel tempo la sensazione di fame). Sempre grazie al contenuto in fibra, il consumo di albicocche è utile anche contro problemi digestivi e di stitichezza. Garantisce infatti il buon funzionamento dell’apparato
digerente, stimolando la digestione e la corretta eliminazione delle feci.
Se si consuma disidratata
Va posta particolare attenzione all’assunzione di albicocche sciroppate poiché essendo cotte e, quindi, disidratate, forniscono una maggiore quota calorica a discapito di sostanze nutritive come la vitamina C. In
genere non risultano addizionate in zucchero (utilizzato, invece, nella produzione della frutta candita); per contro, molti produttori fanno uso di additivi alimentari (solfiti) come potenti antiossidanti per prevenire
l’imbrunimento.
Tanti minerali...
Riguardo al contenuto di minerali, esso dipende dalla varietà nonché dalla zona geografica di coltivazione
e, quindi, dal grado di esposizione solare. Tra gli elettroliti spicca in prevalenza il potassio, mentre per ciò
che concerne le vitamine si osservano apporti notevoli di retinolo equivalenti (vitamina A sotto forma di
β-carotene) e vitamina C. Il potassio, in particolare, si trova in quantità maggiori nelle albicocche secche e costituisce un valido aiuto per mantenere un corretto equilibrio dei liquidi, preservare la funzionalità muscolare e regolarizzare il battito cardiaco. Livelli normali di potassio, infatti, aiutano a mantenere la pressione sanguigna in range, preservando la funzione cardiocircolatoria e l’apparato cardiovascolare. Attenzione però all’assunzione di questo frutto in caso di Insufficienza renale cronica, poiché si rischia un eccessivo accumulo di potassio in ragione del fatto che l’organo non ha più una corretta funzionalità.
... e vitamine
Le albicocche contengono una quantità importante di acido ascorbico che, solo in parte, sembra legata allo stadio di maturazione dei frutti. Sia freschi che essiccati, rappresentano un’ottima fonte di provitamina A, principalmente β-carotene, e di altri potenti fitonutrienti dalle proprietà antiossidanti. Nella frutta fresca, la polpa può contenere fino a 16 mg di β-carotene/100 g di parte edibile. La vitamina A protegge la pelle e la vista dai danni causati dai radicali liberi e dal sole, protegge la retina e ne regola il buon funzionamento; inoltre stimola la produzione di melanina.
I benefici per la pelle
L’olio di nocciolo di albicocca sta diventando sempre più di uso comune, grazie alle notevoli proprietà nutrizionali: il nocciolo da cui si estrae, infatti, è ricco di proteine e fibre ed è una risorsa preziosa per il trattamento di psoriasi, dermatiti, eczemi e smagliature. Gli oli di semi delle specie prunus, inoltre, contengono elevate quantità di acido oleico monoinsaturo raccomandato dai Livelli di Riferimento Nazionali dei Nutrienti (LARN) (60–70,9%), un contenuto moderato di acido linoleico (20–30%) e basse quantità di acidi grassi saturi.
Una pausa idratante
Riassumendo, quindi, le albicocche sono frutti ideali per fare uno spuntino sano, per reidratarsi e fare il
pieno di vitamine, sali minerali e antiossidanti, senza per questo rinunciare ad un regime ipocalorico. Il
basso indice glicemico, quindi, le rende adatte anche al consumo per soggetti che soffrono di diabete di
tipo 2, obesità e sovrappeso. Grazie al buon quantitativo di fibre, risulta utile per la prevenzione della
stipsi in quanto accelera il transito intestinale, dona un maggiore senso di sazietà, e aiuta a ridurre glicemia e colesterolo.
Per concludere, pur essendo un frutto ricco di proprietà benefiche, è bene non eccedere nel consumo
per possibili problematiche come, ad esempio, la stipsi. Sconsigliato in caso di disturbi quali gastriti o
presenza di ulcere gastriche e duodenali, è bene fare attenzione anche in caso di allergie al polline. Questo
perché, purtroppo, spesso può accadere che, in soggetti allergici ad alcune graminacee, si manifesti una
reazione allergica crociata tra pollini e frutta che può dare luogo a reazioni anche importanti.
Tratto da
Elisir di Salute (copyright)
il punto di vista di medici e ricercatori
marzo/maggio/giugno 2022