Quasi fosse un’equazione, quando arriva il freddo, ecco che compaiono le minestre invernali: le zuppe e le vellutate fanno capolino in tavola, il profumo delle verdure bollite aleggia in cucina e i legumi arricchiscono di genuinità anche le ricette più classiche. Ecco che, se siete amanti del cucchiaio e dei comfort food, siete capitati nel posto giusto.
Minestra, zuppa o vellutata?
Innanzitutto facciamo chiarezza, non è un reato confondere minestra e zuppa, non sono la stessa cosa e ce lo dice proprio la tradizione: anche se la prima regola fondamentale riguarda sempre la scelta di ingredienti genuini, non si possono di certo ignorare le nostre radici.
Quando parliamo di minestre invernali, facciamo riferimento a quelle preparazioni che includono tra gli ingredienti pasta e riso in brodo, dove può essere prevista l’aggiunta di verdure, cereali o legumi. Tra i migliori esponenti italici delle minestre invernali ci sono Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, quest’ultima si aggiudica il primato per le gustose specialità come i celeberrimi tortellini in brodo, ma non vanno dimenticati anche i cappelletti, veri romagnoli doc.
Per i puristi della zuppa, invece, va specificato che gli ingredienti principali sono certamente le verdure bollite, i cereali e i legumi, meglio ancora se affiancati dal pane. Anche in questo caso gli applausi vanno a un capolavoro antispreco, preparato sapientemente in Toscana: la ribollita. A proposito, conoscete la ricetta della ribollita con borlotti e cavolo nero? Sempre tra le colline toscane, questa volta però quelle della Bassa Maremma, impossibile non rimanere estasiati dall’acquacotta, un primo piatto ricco a base di pane, olio extravergine d’oliva e verdure di stagione, per esempio i broccoletti o la cicoria.
E la vellutata? È la principessa della cucina quando si hanno a disposizione patate e verdure, solitamente zucca, porri, patate, cavolfiori o carote, la sua preparazione è estremamente semplice e veloce, e solitamente non prevede cereali e legumi. Abbondate pure con le spezie che più vi piacciono.
Se amate i cereali, provate la Mesciua
I cereali hanno sicuramente successo, impossibile non menzionare avena, farro, orzo e riso. Un classico che troviamo nel ricettario di nonna è la minestra di riso e patate, un piatto rustico, sostanzioso, l’ideale per una cena in pieno relax. Le minestre invernali con i cereali ben si sposano alle verdure di stagione come i cavoli, e rinforzano i passati di verdure fornendo il giusto apporto di nutrienti per soddisfare il fabbisogno energetico.
Dove collocare però la mesciua? Nessuna pietanza esotica, bensì una ricetta tipica della cucina povera che da decenni si cucina con orzo, farro e ceci proprio come vuole la tradizione spezzina. Ma se siete di ampie vedute lasciate che le zuppe vi ispirino ai fornelli e provate a servirle in modo creativo, provate la ricetta della zuppa di cereali nella forma di pane.
Tra i legumi, non dimenticate le cicerchie
Dovendo citare la regina delle minestre invernali, quando si parla di legumi è presto detto: la pasta e fagioli, preparata come vuole la tradizione, non teme rivali. Le zuppe di legumi sono un classico, abbondano nella tavola: da quelle con le cicerchie - in cui è la tradizione del Centro-Sud Italia a fare da padrona - a quelle fagioli: alcuni esempi potrebbero essere la zuppa campana coi cannellini e la scarola, quella con i zolfini di Pratomagno (in Valdarno), la “fasoi e frumenton” friulana, e il minestrone alla lombarda con i borlotti.
Per chi predilige, invece, la pasta integrale, il mix con lenticchie e ceci non lascerà di certo delusi… se siete anche dei veri fan del binomio con i crostini.
Minestra maritata: la carne è protagonista
Impossibile parlare poi però della famosa minestra maritata, di origine campana, dove verdure e carne si uniscono meravigliosamente in un piatto. La minestra maritata è sicuramente un cult della cucina campana che spopola nei pranzi di Pasqua e Natale, dove potrete ritrovare scarola, broccoli, verze, cicorie, bietole e torzelle (una tipologia di cavolo coltivata solo in Campania). Anche se viene chiamata minestra è a tutti gli effetti una zuppa che trova origine nella tradizione contadina.