Il luppolo selvatico è un’erba spontanea che viene raccolta proprio in questo periodo dell’anno.
La si trova allo stato spontaneo lungo i torrenti o negli incolti di tutta Italia, seppur sia molto più comune nelle regioni del nord; ed è molto utilizzata in ricette locali e tradizionali.
Scopriamo tutto quel che c’è da sapere sul luppolo selvatico e capiamo come usarlo in cucina!
Cresce spontaneo in tutta Italia
Il luppolo selvatico (Humulus lupulus) è una specie erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Cannabaceae che in Italia cresce spontanea.
Molto comune al Nord, meno presente al Sud e sulle isole, è una pianta che si adatta bene al clima anche se predilige suoli fertili e ambienti freschi.
In molti definiscono il luppolo come asparago selvaticoper la somiglianza che esiste tra le parti consumate delle due piante: durante la primavera, infatti, il luppolo sviluppa un fusticino erbaceo con apice ben riconoscibile di color verde intenso molto simile a un’asparago verde.
Come se i nomi comuni di questa pianta fossero pochi, pensate che moltissime regioni hanno un termine dialettale per definire il luppolo selvatico, per i piemontesi si chiama luvertin o aspargina, in veneto si usa il termine bruscandoli, in Friuli lo chiamano urticiòns mentre in dialetto lombardo è luertis.
Chiamatelo come preferite ma aguzzate la vista alla ricerca di erbe spontanee durante le vostre passeggiate primaverili, potreste incappare nei buonissimi fusticini di luppolo selvatico!
Consigliato a chi soffre di insonnia
Il luppolo selvatico è il parente ancestrale del luppolo che normalmente viene coltivato per la produzione di birra.
È una pianta così ricca di principi attivi che non sono ancora stati studiati tutti, seppur questa pianta sia da sempre usata in medicina popolare.
Al luppolo selvatico vengono attribuite blande qualità sedative, utili a contrastare l’insonnia o a calmare l’acidità gastrica dovuta allo stress.
Il luppolo viene spesso usato nella preparazione di tisane e infusi utili a favorire il sonno, diminuire la tensione e regolare il metabolismo.
La buona dotazione in acqua e fibre, infatti, ne fanno l’alleato ideale dell'apparato digerente, questo alimento è capace di regolare l’assimilazione del cibo e di favorire l’appetito, ma presenta anche spiccate qualità diuretiche e lassative.
Come si usa il luppolo selvatico in cucina?
In cucina il luppolo selvatico viene usato in molte ricette per il suo sapore particolare, leggermente amarognolo ma molto apprezzato.
Prima di esser pronto all’uso, il raccolto di luppolo selvatico va lavato e risciacquato con cura in acqua e bicarbonato. Dopo essersi asciugato, ciascun fusticino va accorciato ad una lunghezza di circa 5 - 10 cm per esser messo a cucinare, solitamente tramite lessatura o passato in padella con sale, olio e pepe.
Le cime possono essere consumate così, come fossero un contorno a base di erbe di campo, condite con olio sale e limone, oppure usate per comporre piatti più complicati.
Le ricette con il luppolo selvatico sono molte, dai risotti ai bruscandoli alle frittate di luvertin, ma anche zuppe, torte salate e gnocchi; senza scordare le crespelle gratinate al forno ripiene con le cime di luppolo selvatico, una delizia!