Avete mai sentito parlare del crescione d’acqua? Altresì conosciuto come Nasturtium officinale, questa pianta erbacea perenne può essere considerata un ottimo ricostituente e antianemico e un ottimo ingrediente da utilizzare in cucina, per aromatizzare moltissimi piatti della tradizione.
Curiosi di saperne di più? Scoprite insieme a noi tutte le peculiarità di questa particolare “aromatica”!
Attenzione a non confonderlo con il comune nasturzio
Una premessa è d’obbligo: fate sempre attenzione a non confondere il Nasturtium officinale con il comune nasturzio, che invece rientra nella famiglia dei Tropaeolum, piante ornamentali perenni o annuali.
Come riconoscere, in sostanza, la varietà officinale?
Il crescione d’acqua si presenta con queste caratteristiche:
- può raggiungere anche i 40 cm;
- i suoi fusti sono gracili, striscianti ma senza peli;
- le foglie sono sempre verdi scure, le più grandi si trovano all’apice del fusto, le più piccole sono ovali e carnose;
- i piccoli fiori bianchi formano dei “grappoli” in cima ai fusti.
Se vi è venuta di coltivarlo, non è necessario avere a disposizione un orto di grandi dimensioni, saranno sufficienti un vaso e… un terrazzo: il nasturzio officinale non ha particolari esigenze e le sue sementi sono reperibili in qualsiasi garden center ben fornito.
Quando raccogliere il crescione d’acqua?
I piccoli fiori bianchi sbocciano tra marzo e luglio, ma è nel periodo tardo primaverile-estivo, tra maggio e agosto, che potete portare in tavola le foglie tenere del crescione d’acqua.
Ma attenzione alla loro pronunciata deperibilità: i fusti e le foglie tendono infatti ad appassire in pochissimo tempo. Se non avete intenzione di consumare il crescione immediatamente, potrete ovviare (solo) temporaneamente al problema.
Come?
- Formate un mazzolino e richiudetelo con l’aiuto di un pezzetto di spago;
- immergete il crescione in una ciotola d’acqua fredda, lasciando fuori le foglie;
- mantenete il tutto in questo modo per al massimo 24 ore, fino al momento in cui lo porterete in tavola.
Tendenzialmente questa “aromatica” viene consumata a crudo. L’essicazione è invece sconsigliata, poichè contribuisce significativamente alla perdita dei principi attivi volatili, i diretti “responsabili” della sua bontà al palato e della sua efficacia medicinale.
Un ottimo ricostituente e antianemico
Il consumo regolare del crescione d’acqua è spesso stato associato alla prevenzione di alcune patologie, tra le quali l’osteoporosi, la carenza di vitamina A e l’anemia.
Un modo per acchiappare tutti i suoi benefici è certamente quello di preparare un centrifugato con foglie di crescione... che ne dite di aggiungere anche delle carote? Apportando la loro tipica nota dolce, potranno smorzare l’amarognolo del crescione.
Ma non è finita qui. Le foglie ridotte in poltiglia, utilizzate sotto forma di impacco, si rivelano davvero preziose per curare alcune malattie della pelle, le escoriazioni o le eruzioni cutanee.
Nell’insalata, con il salmone o in accompagnamento ai formaggi!
Un sapore caratteristico, pungente, lievemente acre ma molto gradevole: alcuni sostengono che il sapore di questa pianta sia molto simile a quello della rucola oppure della senape. Ecco perchè nella preparazione dei piatti è bene dosarlo con attenzione.
Come utilizzarlo il nasturzio officinale?
Ecco alcuni esempi:
- nell’insalata, magari in una misticanza, in compagnia della cicoria, del tarassaco, della valeriana, il tutto condito da alcune gocce di limone non trattato;
- con il salmone affumicato, per ripulire il palato dalla “grassezza” tipica di questo pesce;
- con la zucca, magari preparata sotto forma di vellutata: il crescione va sempre aggiunto a crudo, a fine cottura;
- con le salse e i formaggi a pasta molle, per donare piccantezza;
- con il pesce, frullando le foglie fresche del nasturzio e rendendole protagoniste di una salsa d’accompagnamento per aromatizzare il piatto;
- con la piadina romagnola, conoscete la variante con il “casoun” (crescione)? Una bontà senza pari aromatizzata ulteriormente con aglio, cipolla o scalogno.