La cimatura è un intervento di potatura che prevede l’asportazione della parte terminale delle ramificazioni. Se le piante da orto che si potano sono veramente poche, quelle da cimare sono ancora meno.
Gli effetti di questo lavoro sono differenti a seconda del tipo di ortaggio su cui viene eseguito, ecco perché è bene fare un resoconto di tutti i pregi e i difetti di questo intervento.
La cimatura delle piante da orto? Vediamo che succede con il melone, stevia, pomodoro e fava!
Si cima per limitare lo sviluppo del melone
Il melone (Cucumis melo) è una pianta molto rigogliosa, capace di produrre tantissima vegetazione e di espandersi moltissimo, andando a occupare zone dell’orto destinate ad altri ortaggi e limitandone lo sviluppo.
Quando le piante di melone non hanno intenzione di limitare la loro crescita, l’unico modo per contenerle è quello di accorciare le punte delle ramificazioni di circa 10 centimetri, poco dopo il punto in cui si sviluppa un ramo laterale o una foglia.
Il melone può essere cimato anche da giovane, non appena ha sviluppato la terza foglia. Questo tipo di cimatura prevede l’asporto dell’apice per permettere alla pianta di sviluppare in modo del tutto naturale due ramificazioni e, di conseguenza, di meglio distribuirsi sul terreno.
Attenzione però, questa operazione è meno semplice di quel che sembra, tanto che persino chi coltiva melone professionalmente tende ad assumere manodopera specializzata per effettuare questo lavoro.
Aumenta la produzione delle piante di stevia
La stevia (Stevia rebaudiana) è una pianta non molto comune negli orti italiani ma molto facile da coltivare. Le sue foglie sono un prodotto molto interessante, visto che possono essere usate come dolcificante senza avere effetti negativi sulla glicemia.
Vi domandate perché si cima la stevia? Semplice, per migliorare il raccolto, dato che induce la pianta a aumentare la produzione di vegetazione.
La cimatura della stevia si effettua in due momenti diversi:
- quando raggiunge i 15 cm di altezza, tagliando i fusticini poco sopra il terzo nodo;
- quando gli stessi fusticini raggiungono i 20 cm, ripetendo la stessa identica operazione.
Migliora il sapore e aumenta la produttività dei pomodori
La cimatura è un’operazione adatta solo ad alcune varietà di pomodoro (Solanum lycopersicum), nello specifico tutte le varietà ad “accrescimento indeterminato”, ossia quelle che sviluppano vegetazione senza mai fermarsi.
Rientrano in questo gruppo i pomodorini di San Marzano e le varietà “Ciliegino” ma, per evitare di annoiarvi elencando le varietà di pomodoro a crescita indeterminata, vi consigliamo di chiedere specifiche al vostro vivaista di fiducia, quando acquistate le piantine o le bustine di semi.
La cimatura del pomodoro si esegue asportando gli ultimi 10 - 15 cm di fusto, quando le piante hanno iniziato ad accrescere frutti sulle fronde più basse e hanno sviluppato 5 palchi di rami.
Questa operazione permette ai pomodori di maturare in tempi più brevi e ne migliora la qualità, dandovi la possibilità di raccogliere dei pomodori buonissimi e in anticipo rispetto alle tempistiche accademiche.
Cimare la fava per difenderla dai parassiti
L’ultimo ortaggio da cimare è la fava (Vicia faba), una leguminosa che conta moltissimi estimatori in Italia. La cimatura si effettua quando appaiono i primi baccelli sulle ramificazioni, e prevede di asportare gli ultimi 10 cm dall’apice del fusto principale.
Cimare la fava è molto importante perché promuove il blocco della crescita vegetativa a favore della fruttificazione. Ciò significa che, dopo aver cimato, i baccelli matureranno più velocemente e il vegetale comincerà a produrre fiori in abbondanza, aumentando drasticamente il raccolto finale.
Non solo, l’apice delle fave è anche il pasto preferito dagli afidi: asportando questa porzione di pianta, sarà molto difficile che questi parassiti attacchino la fava.