La melanzana rossa di Rotonda, lucana dalle origini africane

La melanzana rossa di Rotonda, lucana dalle origini africane

La melanzana di Rotonda DOP: rossa come il pomodoro, buona come una melanzana. Scopri tutte le peculiarità di questo ortaggio!

Una melanzana rossa come il pomodoro, saporita e duttile in cucina. Nessuna fantasia, stiamo parlando della melanzana rossa di Rotonda DOP, ortaggio simbolo della Regione Basilicata.

Questa melanzana è una vera e propria eccellenza gastronomica. Se ancora non la conoscete, seguiteci tra i viottoli e i campi di Rotonda per scoprire tutti i segreti di una varietà di melanzana unica in Italia.

La melanzana rossa, dall’Africa alla Basilicata per diventare unica

La storia della melanzana rossa di Rotonda in Italia comincia agli inizi del secolo scorso quando alcuni emigrati lucani in Africa decidono di ritornare alla propria terra natia portando con sé i semi di questa splendida pianta.

Non avrebbero potuto fare di meglio, la melanzana rossa non tarda a regalare raccolti abbondanti (e gustosissimi) agli abitanti della valle del Mercure.

Con la complicità della guerra mondiale, le popolazioni già povere della zona trovano un importante alimento proprio in questa particolare melanzana, pianta rustica che produce frutti rossi come il pomodoro ma dal sapore piccantino, leggermente amarognolo.

Da quel periodo in poi non c’è stata famiglia a Rotonda che non abbia coltivato nell’orto di casa la propria pianta di melanzana rossa, ormai ingrediente fondamentale di moltissime ricette locali.

Ad oggi, per la Basilicata e, nello specifico, per la popolazione del Pollino, la melanzana rossa di Rotonda non è solamente un ortaggio ma un vero e proprio “simbolo della povertà della nostra terra, ma anche il simbolo della volontà e della tenacia della nostra gente contadina che, con amore, ha strappato all’avara terra gli ortaggi più adatti alla sua durezza al suo clima, portandoli sull’umile desco o sulle tavole più raffinate, per gustare i sapori e insieme la memoria del passato”, afferma Maruzza Fittipaldi Mainieri nel suo “Memoria e sentimento: usi, costumi e tradizioni della gente del Pollino”.

La melanzana rossa di Rotonda DOP si coltiva solo nel Pollino

La melanzana rossa di Rotonda (Solanum aethiopicum), parente stretto della comune melanzana viola (Solanum melongena), è una pianta rustica che si coltiva con facilità e produce molto. È una specie che ha trovato il suo ambiente ideale proprio nei comuni lucani di Rotonda, Viggianello, Castelluccio Superiore, Castelluccio Inferiore, le uniche cittadine che oggi possono vantarsi di produrre la melanzana rossa di Rotonda DOP.

Rispetto alle produzioni di inizio ‘900, questo ortaggio si è sviluppato fino ad acquisire forme differenti dall’originale. La melanzana rossa che arrivò in Italia era arancione e possedeva forma allungata, ora invece è tonda e di colore rosso-aranciato, talvolta striato di verde. Questo fatto sottolinea come il territorio del Pollino sia stato un fattore importantissimo e indispensabile per lo sviluppo di questo ortaggio per come lo conosciamo oggi.

Come si coltiva? Nelle zone votate si comincia in inverno quando i semi vengono messi a germinare in ambiente protetto. Le piantine germinate vengono coccolate nella serra fredda fino a quando, verso primavera, non raggiungono i 9 cm di altezza. 

Il trapianto si effettua infatti dalla seconda settimana di maggio alla seconda di giugno mentre la raccolta, da svolgere a mano, inizia a luglio e si protrae fino a novembre.

Usi in cucina e proprietà della melanzana rossa di Rotonda

In Italia la melanzana rossa è un ortaggio poco conosciuto ma nel nord-est dell’India è un ingrediente comune in cucina. Di questa pianta si consumano le foglie, cotte come fossero degli spinaci, e i tipici frutti di colore rosso-aranciato.

Se in Asia la melanzana rossa viene usata principalmente nella preparazione del curry o come pianta ornamentale, in Italia viene utilizzata come sostituto della comune melanzana viola. Nella zona di Potenza, la melanzana rossa viene fritta o cucinata alla griglia, conservata sott’olio, sott’aceto o alla scapece, oppure viene utilizzata per preparare una parmigiana diversa, una caponata colorata o dei particolari involtini ripieni di carne.

Contro ogni aspettativa, le foglie della pianta sono estremamente più nutrienti del frutto, grazie all’elevata presenza di beta-carotene (precursore della vitamina A), vitamina C e ferro. Le foglie contengono inoltre un gran numero di alcaloidi dalle proprietà antinfiammatorie.

Interessante è la presenza di acido clorogenico nelle melanzane rosse, caratteristica che consente alla polpa del frutto di mantenere il proprio colore anche dopo il taglio e non ossidare velocemente come accade alla maggior parte degli ortaggi.


Borlotti in guazzetto di pomodoro e melanzane
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