Il sorbo domestico (Sorbus domestica) è un albero da frutto dall’elevato valore ornamentale tipico del Mediterraneo. Coltivato da secoli per i suoi frutti, le sorbole o sorbe, era molto apprezzato dagli antichi romani che ne andavano ghiotti.
È una specie rustica e longeva, che nel nostro Paese si coltiva con molta facilità, a patto che sia sistemata in pieno sole. Non sapete da dove cominciare?
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Sorbo domestico: albero rustico e poco esigente
Il sorbo domestico è una pianta caducifoglia coltivata per i suoi frutti e per l’elevato valore estetico. Caratterizzata da un aspetto imponente, la pianta è rustica e longeva, tanto che esistono esemplari che superano di molto i 500 anni di vita.
- Coltivare il sorbo domestico è molto semplice dato che non ha particolari esigenze, se non quella di esser posto in piena luce per esser certi che riesca a produrre frutta.
- Per questa pianta il clima non è un problema, infatti resiste alla siccità quanto al freddo invernale senza problemi.
- Anche in fatto di terreno è poco esigente, pur preferendo substrati calcarei, si adatta senza difficoltà purché il suolo sia ben drenato e pronto ad allontanare l’acqua in eccesso.
- Per non parlare della gestione della pianta, praticamente azzerata, dato che non necessita di concimazioni e non soffre particolari patologie o attacchi parassitari.
A voi non resterà che raccogliere i frutti non appena il vegetale sarà adulto (all’età di 15 anni). A maturazione le sorbe presentano una buccia di color rosso-giallo e cadono a terra naturalmente. Prima di essere assaporate, però, necessitano di un periodo di maturazione di qualche giorno chiamato ammezzimento, alla pari dei cachi. Sistemate il raccolto su di uno strato di paglia e controllate le sorbole di tanto in tanto; e quando la buccia risulterà omogeneamente marrone, potrete finalmente guastare le dolcissime sorbe.
- Per cominciare la coltivazione del sorbo, seminatelo durante l’autunno in un substrato di terriccio contenuto in una cassetta munita di fori per lo sgrondo delle acque in eccesso.
- Mantenete umido il suolo secondo le necessità entro la primavera successiva vedrete germinare i semi.
- Durante l’autunno del secondo anno le piantine vanno trapiantate in vasetti di circa 14 cm di diametro e mantenute in salute per un anno interno.
- La definitiva messa a dimora del sorbo, infatti, avviene 2 anni dopo la semina, andando a sistemare il vegetale nella posizione prestabilita.
Gli italiani consumano sorbole sin dai tempi dell’antica Roma
Attualmente il sorbo domestico viene considerato un frutto minore perché sono veramente pochi quelli che ancora consumano questa prelibatezza. Pensare che i romani ne andavano pazzi, erano soliti preparare sorbole sott’aceto oppure le cucinavano nel vino.
Caratterizzate da un sapore aspro che diviene estremamente dolce dopo il periodo di ammezzimento, le sorbole sono sempre state consumate dall’uomo come dagli animali, tanto che una specie di sorbo, la aucuparia, produce uno tra i frutti più ambiti dall’avifauna del nostro Paese.
Da inizio ‘900, le sorbe vengono utilizzate in industria alimentare per estrarre sorbitolo a uso conservante ma con il passare del tempo neppure questa attività è bastata a evitare la perdita di interesse verso questo frutto.
Ad oggi solo pochi fortunati continuano a utilizzare e apprezzare le sorbole in cucina, seppur si prestino a molte preparazioni.
- Oltre al consumo fresco, infatti, possono esser messe a essiccare al sole per essere gustate come fossero prugne, oppure, passate a dovere, per preparare una purea dalle caratteristiche simili a una marmellata.
- Cotte e servite nel vino, proprio come facevano ai tempi dell’antica Roma, sono una prelibatezza che in pochissimi hanno provato;
- altre fonti, invece, suggeriscono che nel passato fossero soliti bollire in acqua le sorbe insieme ad altra frutta secca per preparare un decotto estremamente sfizioso.
- E il sorbetto? Le sorbole sono perfette per questa preparazione: basterà unire in una terrina passata di sorbe, zucchero, succo di limone e panna fresca. Una volta ben amalgamati gli ingredienti, si sistemano nella gelatiera fino al raggiungimento della consistenza desiderata.
Sorbole, la dolcezza accessibile ai diabetici
Le sorbole sono frutti ricchi di composti che migliorano e regolano le funzioni dell’organismo.
Sotto il profilo di vista nutrizionale il frutto del sorbo sono una buona fonte di vitamina C e minerali, tra cui il magnesio, calcio, potassio e zinco.
I frutti maturi contengono importanti quantità di zuccheri che nei frutti ammezzati può raggiungere addirittura il 20% sul peso totale. Tra gli zuccheri, il più importante è il sorbitolo: un composto dal sapore dolce adatto a chi soffre di diabete dato che non concorre all’innalzamento del glucosio nel sangue. Ai giorni nostri il sorbitolo è molto utilizzato nell’industria alimentare perché, oltre a essere un blando conservante, dona alle pietanze un sapore dolce senza andare a intaccare la salute orale. I sorbitolo, infatti, non riesce a esser metabolizzato dai batteri che sviluppano le carie.