Tipologie di radicchio
Vero, ma per contare le varietà non bastano le dita di due mani: alcune si differenziano per la compattezza del cespo, altre per la lunghezza del ciclo o l’epoca di raccolta, altre ancora per il colore delle foglie.
Proprio qui, spunta audace il radicchio rosso, di cui fanno parte le varietà di Treviso, Chioggia e Verona, specialità tipiche del Veneto occidentale e orientale, oramai diffuse e apprezzate nelle cucine di tutto il Nord Italia.
E pensare che, anticamente, gli usi culinari del radicchio (o cicoria) erano molto limitati, solo la sua radice, opportunamente tostata, veniva utilizzata per produrre in casa una bevanda povera, molto simile al caffè.
Il radicchio per combattere l'insonnia
L’avreste mai detto? Mettiamo caso che il gusto potesse in qualche modo avvicinarsi, ma di certo non c’era nessuna analogia o affinità con gli effetti della caffeina sul sistema nervoso.
Altro che eccitazione, meglio sarebbe dire “sogni d’oro”: le proprietà sedative del radicchio e, ancor più, il suo alto contenuto di triptofano, lo dimostrano.
Bassi livelli di quest’amminoacido, strettamente coinvolto nella regolazione dei ritmi del sonno, possono provocare infatti irritabilità, insonnia e sbalzi d’umore.
Radicchio: ideale come antipasto!
Ora che ha inizio la stagione del radicchio, approfittatene per farne una bella scorta, è poverissimo di calorie e può essere utile anche in caso d’inappetenza. L’ideale è consumarlo come antipasto, su crostini di pane fatto in casa e ricoperto di scamorza filante, o apprezzato in un tortino in compagnia della zucca: il tipico sapore amarognolo del radicchio stimola l’appetito e risveglia le funzioni digestive.
Foto credits: brunifia