Come raccogliere e selezionare e conservare le castagne

Come raccogliere e selezionare e conservare le castagne

Prima della raccolta le castagne vanno selezionate con attenzione: ecco tutto quel che devi sapere prima di cimentarti in questa attività.

La raccolta delle castagne da sempre coincide con l’inizio dell’autunno. Non tutti sanno che mentre si radunano i ricci è necessario selezionare le castagne migliori, aprirle e, subito dopo una cernita preliminare, curarle per conservarle più a lungo.

Se non sapete da dove cominciare, seguiteci nel castagneto pronti a capire come raccogliere, selezionare e conservare le castagne migliori.

Il castagno, albero da frutto che vive più di 100 anni

Il castagno (Castanea sativa) è un albero da frutto maestoso appartenente alla famiglia delle Fagaceae che viene coltivato per i suoi frutti, contenuti nei caratteristici ricci.

Originario dell’area mediterranea, è una pianta che sviluppa un fusto imponente con una chioma globosa e ramificata che può raggiungere i 30 metri d’altezza.

Ed è proprio un castagno ad essere una delle piante più longeve presenti sul territorio italiano! Precisamente, è il Castagno dei Cento Cavalli, che ha iniziato a germinare nelle vicinanze di Catania all’incirca 3000 anni fa, circa 1000 anni prima della nascita di Cristo.

Raccogliere le castagne: non dimenticatevi di quelle danneggiate

La raccolta delle castagne si effettua tra settembre e ottobre recuperando dal suolo i ricci caduti a terra. Sì, proprio così, una volta che le castagne raggiungono il giusto grado di maturazione, si staccano dall’albero autonomamente e cadono a terra.

Qualcuno è solito usare dei bastoni per scuotere i rami e far cadere la frutta in anticipo. Meglio evitare: questo tipo di operazione può danneggiare la pianta e farvi raccogliere castagne acerbe.

La raccolta dei ricci va effettuata ogni 3 giorni, la pianta porta infatti a maturazione la frutta poco per volta. Raccogliete tutte le castagne, anche quelle danneggiate e, già che ci siete, aprite il riccio di quelle chiuse esercitando una leggera pressione con la suola delle scarpe o con una zappa.

È bene sottolineare che bisogna raccogliere tutti i ricci e tutte le castagne, anche se visibilmente danneggiati, perché potrebbero diventare focolai di malattie e insetti nocivi. La scelta migliore per sbarazzarsene è quella di portarli altrove e bruciarli.

Le castagne migliori non vengono mai a galla

La selezione delle castagne comincia, come abbiamo appena descritto, con una cernita al momento della raccolta.

Dopo questo lavoro preliminare, immergete il raccolto in una bacinella d’acqua. Entro poco le castagne si divideranno in modo spontaneo, alcune andranno sul fondo della bacinella, altre saliranno verso la superficie a causa dell’aria contenuta al loro interno. Questo è un segnale importante perché è sintomo di una polpa consumata da un insetto o danneggiata da una patologia.

>Eliminate la frutta salita a filo d’acqua e usatela per accendere un falò; anche in questo caso, il fuoco è l’unico mezzo per preservare le piante da malattie e insetti nocivi nascosti all’interno della frutta scartata.

Immerse in acqua, si conservano meglio

Le castagne vanno consumate entro 15 giorni dalla raccolta altrimenti la polpa perde tono e diventa difficile da masticare.

Per prolungare il periodo di conservazione delle castagne potete congelarle in appositi sacchetti di plastica oppure “curarle”.

  • La curatura si esegue mettendo le castagne in acqua (meglio se priva di calcio e ferro) per 3 - 4 giorni.
  • Vanno fatte asciugare per 2 o 3 giorni in un ambiente ombreggiato in cui ci sia passaggio d’aria.

La curatura è tanto semplice quanto efficace: con questi pochi e semplici passaggi le castagne manterranno il sapore e la consistenza originale per oltre 2 mesi.

Fresche, secche o sotto forma di farina, come preferite assaporare le castagne?

La castagna è un alimento molto nutriente e al contempo estremamente sano, perché è costituita principalmente da acqua e carboidrati complessi e presenta basse concentrazioni di grassi.

Grazie a queste qualità la castagna ha sempre un ruolo importante nell’alimentazione delle classi più povere: in tempi antichi il frutto ha infatti acquisito il nomignolo di “pane dei poveri”, mentre l’albero veniva chiamato “albero del pane”.

La castagna può essere consumata fresca, secca o sotto forma di farina, con la quale è possibile preparare numerose pietanze, pane compreso. Con la farina di castagne si preparano anche dolci sfiziosissimi. Tra questi è impossibile non citare il famoso castagnaccio o il rinomato “Mont Blanc”. Non solo caldarroste quindi, le castagne sono un alimento duttile in cucina, che permette di spaziare tra dolci e piatti salati, passando per i panificati.

Insomma, c’è solo da sbizzarrirsi!

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