“Fiori di rosa, fiori di pesco” cantava il nostro Lucio Battisti. Pensate sia stato l’unico a tessere le lodi delle dolcissime pesche?
No, anche artisti come Renoir, Monet e Caravaggio le hanno dipinte su tela. E in oriente sono tuttora considerate un simbolo di protezione, soprattutto in Giappone.
Ma quante varietà esistono? E quali sono le cose importanti da sapere? Scoprilo qui!
A pasta gialla, tabacchiera oppure percoca: qual è la vostra preferita?
Di pesca ce n’è una? Chiaramente no, le varietà sono molte. Sta a voi scegliere quella che vi piace di più, in base alle caratteristiche del frutto, ai vostri gusti personali e all’uso che ne dovete fare in cucina. Ecco una breve guida per orientarvi al meglio:
- pasta gialla, molto succosa e profumata, è usata molto spesso per la preparazione delle marmellate;
- Pasta bianca, ottima come ingrediente delle macedonie e per fare i gelati;
- tabacchiera o saturnina, tipica forma schiacciata, ha una polpa bianca, succosa e profumata;
- nettarina (o pesca noce), buccia liscia, ha una polpa gialla oppure bianca ed è usata per preparare ricette dolci assieme alle cugine albicocche;
- merendella, arriva dalla Calabria, è caratterizzata da una buccia di colore biancoverde;
- percoca, dal profumo intenso e la polpa decisamente compatta;
- Pesca di Leonforte, polpa gialla e soda e una buccia con striature rosse, che cambia lievemente colore a seconda delle varietà e del periodo di raccolta.
Succosa e dissetante, preziosa per eliminare le tossine
La tavola accoglie le pesche indicativamente tra luglio e agosto: la sua polpa succosa e dissetante è preziosa per eliminare le tossine, depurare l’organismo e domare i disturbi digestivi. Consigliata anche agli sportivi, contribuisce a reintegrare i sali minerali persi durante la sudorazione.
Quando la pelle è liscia come una pesca
Ricordate il detto “avere la pelle liscia come una pesca”? Non potrebbe essere altrimenti, visto che la pesca è un ottimo stimolatore di melanina: favorisce infatti l’abbronzatura proteggendo, allo stesso tempo, i tessuti.
Per sfruttarne a pieno tutte le potenzialità, è necessario consumare il frutto non mondato. I nutrienti si trovano infatti nella polpa, ma soprattutto nello strato sotto la buccia. Ecco perché la sua rimozione è rischiosa: potreste “portar via” questa parte preziosa e ridurre notevolmente le sue proprietà benefiche.
Ma attenzione, prima di mangiare la pesca con la buccia, assicuratevi sempre che il frutto non sia stato trattato con agenti chimici.
Cose da sapere assolutamente
Attenzione alla mandorla del nocciolo, le foglie e i fiori del pesco, non fanno assolutamente mangiati perché sono velenosi: contengono una sostanza che libera acido cianidrico.