Varietà di pere: dalle più diffuse alle rare, quante ne esistono?

Varietà di pere: dalle più diffuse alle rare, quante ne esistono?

Scopri 10 varietà di pere italiane, preferisci le rarità o quelle più diffuse?

Le varietà di pere presenti al mondo sono innumerevoli, qualcuno calcola siano addirittura più di 5000 sparse su tutto il globo terrestre. Coltivato in Asia e in Europa da più di 4000 anni, il pero è presente nel territorio italiano dal tempo degli antichi romani e sin da allora il suo frutto è amato da tutte le popolazioni che hanno abitato la Penisola.
Durante tutti questi secoli ogni zona d’Italia dedita a questa coltura ha sviluppato una propria varietà di pera, abbiamo quindi deciso di farvi conoscere le varietà di pere rare ma anche quelle più diffuse che vengono coltivate nel nostro Paese.

Angelica, la pera dal sapore paradisiaco

La pera Angelica fino a pochi anni fa era considerata una varietà rara, anche se tra i più anziani di Marche e Romagna in molti ricordavano di questa pera dalla buccia giallo con una porzione rossa. Più che per l’aspetto, erano stati colpiti dal suo sapore dolce e aromatico racchiuso in una polpa gustosa e succosa.

Son solo pochi anni che questa pera è stata riscoperta e valorizzata, tanto che oggi qualcuno ha cominciato a coltivarla e metterla in commercio. Una vera e propria prelibatezza da assaporare fresca, così da poter godere di tutti i benefici della pera!

La polpa colorata della pera Cocomerina

A Montecoronaro, frazione di Verghereto, coltivano una pera che ha dell’incredibile: la sua polpa è colorata di rosso. Proprio così, si tratta della “Pera cocomerina”, che in molti chiamano anche “Pera briaca”; un frutto di piccole dimension, dolce e profumato, una prelibatezza tipica che si sviluppa solo in queste zone. Ne esistono di due varietà: la “tardiva”, anche detta “Pera cocomerina d’Inverno”, presenta forma arrotondata, buccia tendenzialmente rossa e una polpa molto colorata, e la “Pera cocomerina precoce”, caratterizzata da un frutto con polpa leggermente colorata e una buccia rosata.

Il Per Gnoc, non è bello ma piace!

Nel bellunese cresce una pera così dolce da dover esser colta prima di esser matura: il “per gnoc”. A primo acchito la pera gnocco non ha proprio un bell’aspetto, è tozza e piccola, ma sotto quella buccia liscia e sottile di color verde-giallo, si nasconde una polpa dolce, aromatica e leggermente astringente. Ebbene sì, leggermente astringente, ma non preoccupatevi di questo aspetto, come ci assicurano da queste parti, “nessuno si sognerebbe di mangiarle crude”.

Pare proprio che le pere gnocco diano il meglio se cotte al forno o alla brace, così che la loro dolcezza possa esprimersi in tutto e per tutto.
Chi le ha assaggiate dice d’esser rimasto estasiato e d’aver sentito dire da un anziano seduto al tavolo che ai suoi tempi le “per gnoc” venivano servite in abbinamento ai fagioli.

La varietà di pera antica delle campagne Orvietane

Nella provincia di Terni, precisamente nelle campagne di di Monteleone di Orvieto, raccolgono una pera che vanta origini antichissime, citata addirittura in testimonianze scritte del 1500: si tratta della Pera di Monteleone. Si sviluppa su un albero imponente e longevo, una pianta che nell’antichità era utilizzata più per delimitare le proprietà terriere che non per la produzione di frutta.

In molti la chiamano affettuosamente “pera papera” per il curioso modo in cui il peduncolo si innesta nel frutto, ma non fatevi ingannare dalla forma, questa pera è anche buonissima!

Conservata tradizionalmente a trecce, ha una polpa soda e granulosa che rende al meglio da cotta, oppure, come fa ancora qualche nonna della zona, utilizzata per preparare la zuppa di pere castagne.

Pera Pericina, una varietà di pera rara a rischio

In provincia di Salerno, tra Montecorvino Rovella e Giffoni Sei Casali cresce una varietà di pere rare dalle origini antichissime che rischia di andare perduta.
Proprio così, l’avvento di nuove colture, sicuramente più redditizie ma meno caratteristiche, ha ridotto all’osso gli alberi di pera Pericina, tanto che oggi se ne contano poche decine, opportunamente tutelati e gestiti dagli abitanti della zona.

Non si può mica perdere un’eccellenza del genere, la Pericina, infatti, è una tradizione della zona dai tempi degli antichi romani. Già all’epoca potevano gustare questa pera oblunga che raccolta verde diventa marroncina a maturazione completa.
Pera capace di conservarsi a lungo, presenta un sapore unico, racchiuso in una polpa bianca e compatta, dolce e aromatica.

In zona è tradizione passarla al forno per aumentarne ulteriormente il periodo di conservazione, così da esser certi di averne a disposizione a Natale per preparare i calzoncelli, un dolce tipico della zona.

Le Abate Fétel sono ideali per preparare dolci

Le pere che l’abate Fétel, originariamente Abbé Fétel, scopri nel convento di Chessy-les-Mines nel 1866 sono ancor oggi una delle varietà di pere più amate e consumate in Italia.

In 150 anni queste pere dal collo allungato si son fatte apprezzare sempre più per la loro grandezza, il sapore zuccherino e la polpa succosa e aromatica.

Sono perfette da consumare fresche, sono ottime da usare come pere sciroppate e sono spesso utilizzate per preparare dolci al cucchiaio. come accade nella ricetta del tiramisù pere e amaretto.

Dalla Francia arriva la pera Decana del Comizio

La pera Decana del Comizio è un frutto che dal 1849, anno della sua nascita, stupisce ancora i palati di chi la consuma per la prima volta.

Figlia delle sapienti mani delle antiche cooperative agricole francesi dell’epoca, nello specifico del Comizio agricolo di Maine-et-Loire, da cui prende il nome, questa pera ha un frutto tondeggiante a buccia giallo verde, con porzioni rossastre. La sua polpa è deliziosa, compatta e saporita, l’ideale quando si vogliono preparare delle gustose marmellate o dei succhi di frutta; proprio come fa Valfrutta con i suoi succhi in brik.

La pera Kaiser, una pera da imperatori

Imperatore Alessandro o Kaiser, nomi altisonanti per una pera di origine francese molto importante, riconoscibile per la sua buccia rugginosa a sfondo verde-giallo. La forma perfetta e il portamento allungato danno a questo frutto un tono da farsi apprezzare alle corti dei re dell’800.

La sua polpa color avorio è profumata, succosa e dolce, con un retrogusto acidulo che dona a questa pera un sapore inconfondibile.
La si consuma fresca ma la si può usare per moltissime ricette: è la più adatta ad essere abbinata ai formaggi, in particolare al gorgonzola, ma è perfetta anche in pasticceria, provate a usare le pere Kaiser per prepaerare la torta caprese di pere e cioccolato.

La Conference cresce meglio in Italia che nelle sue zone d’origine

La pera Conference nasce in Inghilterra nel 1884 ma giunge in Italia solo alla metà del secolo successivo. Nessuno fino ad allora avrebbe mai creduto che questo albero si sarebbe trovato così bene nel nostro Paese, e invece oggi è una delle varietà di pere più coltivate in Italia!

Buccia verde-giallognola e rugginosa, la polpa bianca, succosa e profumata e un sapore dolce squisito ne fanno una pera adatta all’uso in cucina, specie nel caso in cui vogliate cucinare delle crostate alla frutta, come nel caso della torta di pere e mandorle.

In Italia le pere Williams spopolano

La storia delle pere Williams comincia nel 1765 quando il professor Stair scoprì questa varietà, pochi anni dopo cedette il brevetto ad un vivaista, il Sign. Williams, che cominciò a commercializzare e coltivare questa pera in tutta l’isola britannica.

Chi se lo sarebbe mai aspettato che dopo poco più di due secoli le pere del Prof. Stair sarebbero state le più coltivate in Italia?

Le pere Williams hanno forma tondeggiante e buccia verde.gialla, la loro polpa, invece, ha un sapore dolce caratteristico, zuccherino e succoso.
Esistono anche le pere Williams rosse, caratterizzate dal colore rosso intenso della buccia e un sapore dolce ma leggermente acidulo.

Entrambe queste tipologie di pere vanno consumate fresche ma sono perfette da sciroppare oppure quando si vogliono preparare succhi e frullati dissetanti, specie se in abbinata ad altra frutta, come accade nel frullato frullato pera, uva e banana o nel frullato veggie pera, finocchio e zenzero di Valfrutta.

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