Alcune varietà di pere antiche sono pressochè sconosciute: sono coltivate da pochissimi oppure vengono “ritrovate” allo stato naturale dopo che le si credevano estinte.
Frutti rari, buonissimi e allo stesso tempo particolari e curiosi; vieni a scoprire con noi 5 pere antiche che potreste coltivare nel giardino di casa o nel vostro frutteto.
Una pera a polpa bianca ideale per i dolci, ecco la varietà Angelico
La pera Angelico è una pera antica di origine italiana che fu coltivata con successo in Emilia, in Liguria, in Lombardia, nelle Marche e in Veneto. È una pianta rustica che cresce anche in terreni argillosi formando un alberello a forma piramidale con rami di color rosso scuro.
La raccolta avviene a inizio settembre, ma per assaporare i frutti bisogna attendere fino a ottobre, periodo di maturazione che serve a rendere la polpa più appetibile. Questi alberi producono pere che a maturazione avvenuta presentano una colorazione giallognola con chiazze rosse. La polpa è invece biancastra, molto succosa e saporita.
Utilizzata principalmente come frutta fresca, la pera Angelico è anche un ottimo ingrediente per la preparazione di confetture e dolci.
Pera Gnocco, la pera antica da cucinare
La pera Gnocco è una varietà che venne coltivata assiduamente nelle campagne del Trevigiano e in Emilia, dove esistono testimonianze del 1700 che ne attestano la presenza nel territorio di Parma.
D’origine incerta, la Gnocco si sviluppa su un albero alto e a chioma espansa, con vegetazione formata da moltissimi rami che portano foglie coperte da una lanugine cotonosa di color bianco.
La pianta, che necessita di un terreno fertile e teme la nebbia, produce pere di dimensioni ridotte con buccia ruvida, caratterizzata da piccole macchie grigie. Il suo colore da matura è giallognola con chiazze rosate in corrispondenza dell’esposizione al sole. Possiede infine una polpa giallognola, succosa e profumata, ed è morbida e dolce al palato. Tuttavia non è raro trovare della polpa indurita in corrispondenza del torsolo.
La pera Gnocco si raccoglie a fine agosto e bisogna farla maturare per un mese prima di poterla consumare. Attenzione però, anche se i frutti sono molto succosi non si riescono a assaporare se non previa cottura: in passato, infatti, venivano cotti sulla stufa per renderli dolcissimi prima di accompagnarli con dei fagioli.
La pera Moscatello: originaria di Roma ma coltivata al Nord
La Moscatello è una pera antica la cui origine si perde nelle campagne attorno a Roma, ma la cui coltivazione era prevalentemente praticata al Nord, in particolare in Trentino e sui colli trevigiani e vicentini.
La sua pianta, che è estremamente rustica e tollerante nei confronti di clima e terreno, presenta una forma piramidale e porta moltissimi rami marroni a sviluppo verticale.
Le sue piccole pere allungate con base circolare hanno una buccia di color giallo chiaro con macchie rosse in corrispondenza dell’esposizione al sole. La sua produzione è precoce, tanto che la raccolta si effettua a luglio, e non occorre aspettare molto, la metà del mese, per avere la sua frutta matura.
Assaporate anche voi la polpa biancastra, dolce, succosa e profumata della pera Moscatello; una vera e propria primizia che nel passato era richiestissima per la preparazione di conserve, mostarda e sidro.
La pera Spadone, l’ideale per il tuo strudel di pere
La pera antica varietà Spadone è una pianta originaria del Centro-Sud Italia che nel passato veniva coltivata in tutta Italia tranne che in Piemonte.
Una pianta che si sviluppa in altezza e che è anche molto esigente in fatto di terreno (necessariamente molto fertile) e di clima, dato che privilegia di gran lunga ambienti con temperature medio-alte.
Le pere, da cogliere a inizio agosto, si presentano con una colorazione verde chiara e con evidenti rugginosità e chiazze rosse che si formano sulla buccia esposta al sole.
La polpa della pera antica Spadone è bianca, croccante ma un po’ granulosa, succosa e leggermente acidula, e si può consumare cotta o cruda.
In molti preparano lo strudel di pere utilizzando proprio questa varietà, mentre nel passato si era soliti cucinarla in acqua e zucchero per poi consumarla insieme a qualche fetta di polenta.
La pera Spina-Carpi: un frutto antico dalla forma schiacciata
La pera antica Spina-Carpi è una varietà originaria di Capri che in passato veniva coltivata nelle Prealpi, in Emilia Romagna, in Toscana e in Tirolo.
Questi frutti si accrescono su rami rossastri o verdastri, grossi e dalla forma irregolari, che si sviluppano senza una direzione predeterminata.
Il suo albero è una specie sensibile, teme il freddo e cresce bene solamente in terreni tendenzialmente sciolti e ricchi di nutrienti.
La Spina-Carpi è una pera antica a forma schiacciata con buccia verde giallognola, caratterizzata da macchie rugginose. La sua polpa giallastra è molto saporita e succosa, però talvolta può non piacere a causa del suo retrogusto acidulo.
Raccolta tra settembre e ottobre, la Spina-Carpi può essere consumata da novembre a marzo. Nel passato era utilizzata dai contadini del nord Italia a colazione, accompagnata da polenta e salame, oppure in insalata, condita con olio, aceto, sale, pepe e l’immancabile fetta di polenta. In alternativa veniva cotta e zuccherata per esser servita come dolce oppure era utilizzata per la preparazione della mostarda.