L’imbianchimento è una pratica indispensabile nella coltivazione dei radicchi rossi.
Una tecnica che nasce nel Nord Europa molto tempo fa ma che ora è diffusa e comune, tanto da essere indispensabile per il radicchio di Treviso (precoce e tardivo) o il tardivo di Verona.
Se coltivate queste varietà, riuscirete ad assaporare il loro vero gusto solo dopo averle imbianchite. Siete pronti a scoprire come fare?
L’imbianchimento: cos’è e come funziona
L’imbianchimento è un trucco senza il quale non sarebbe possibile mangiare molti degli ortaggi che normalmente arricchiscono la nostra dieta. È una tecnica facilissima, che si rivela però determinante per migliorare il gusto e la consistenza di certe verdure, e si effettua schermando l’intera pianta, o una parte di essa, dai raggi solari.
La mancanza di luce arresta la produzione di pigmenti fotosintetizzanti, come la clorofilla (che colora di verde i tessuti delle piante); ecco perché gli ortaggi, poco per volta, si schiariscono fino a diventare bianchi.
La ragione di questa pratica però non risiede solamente nella variazione di colore, l’imbianchimento infatti modifica proprio l’appetibilità dell’ortaggio, agendo sul contenuto di proteine, acqua e fibre. È proprio grazie a questa tecnica che il radicchio perde gran parte del suo sapore amaro, fino ad acquisire un retrogusto dolce, mentre le sue foglie risultano più morbide e meno fibrose.
Come imbianchire il radicchio precoce di Treviso
Il radicchio precoce di Treviso di solito viene imbianchito a partire dalla seconda decade di settembre o comunque circa 10 giorni prima di raccogliere. Raggruppate le foglie di ogni pianta di radicchio e con delicatezza legate il cespo con un elastico, o della rafia naturale, così che risulti ben compatto.
Effettuate questa lavorazione solamente se le foglie non sono bagnate, l’umidità potrebbe far marcire il radicchio dall’interno.
Questo tipo di imbianchimento può essere utilizzato anche per i cespi di radicchio di Chioggia che stentano a chiudersi spontaneamente.
Come imbianchire lo "Spadone"
L’imbianchimento casalingo del radicchio tardivo di Treviso, anche noto come “Spadone”, si effettua da novembre in poi. Estirpate le piante dal suolo con l’uso di una forca, stando bene attenti a non lesionare le radici della pianta, prendete una cassetta di plastica o di legno (sceglietene una abbastanza alta da poter contenere i cespi di radicchio che andranno sistemati all’interno del contenitore), bucate il fondo della cassetta e riempitela per un quarto con della sabbia umida e piantatevi i cespi di radicchio, addossandoli l’uno all’altro per farli restare in piedi e in modo tale che il colletto (punto di passaggio tra radici e foglie) non sia a contatto con il materiale sabbioso.
Coprite la cassetta con un materiale schermante (cartone o teli scuri) e mantenete la sabbia sempre umida. Quando annaffiate, cercate di non bagnare le piante, in un ambiente chiuso come questo è molto facile che si sviluppino marciumi e malattie fungine.
Il nostro consiglio è quello di utilizzare un tubo infilato nella sabbia attraverso il quale, con l’aiuto di un imbuto, far confluire l’acqua.
Controllate il radicchio di tanto in tanto e dopo massimo tre settimane (più passa il tempo e con più facilità potrebbe marcire) sarà perfettamente imbianchito e pronto per essere gustato.
Come imbianchire il radicchio tardivo di Verona
L’imbianchimento casalingo del tardivo di Verona avviene tramite l’uso di tunnel, da sistemare direttamente in campo da dicembre in poi, quando i cespi sono ben formati.
Coprite i tunnel un telo plastico nero che schermi i raggi solari, lasciate i radicchi senza luce e senza acqua, fate arieggiare i tunnel almeno una volta ogni due giorni e, dopo circa 15-20 giorni, raccogliete i cespi e portarteli in tavola.