Prof. Alberto Ritieni
Professore di Chimica degli Alimenti
Università di Napoli Federico II
Dipartimento di Farmacia
Il Mirtillo è una piccola bacca, con svariate proprietà salutistiche e sensoriali, che nasce da una pianta appartenente alla famiglia delle “Ericacee”, a sua volta comprendente oltre 3.000 specie; in particolare, il Mirtillo è compreso nel genere botanico “Vaccinium”. Insieme a ribes, ribes rosso, fragole, fragoline, lamponi, more e uva spina, è uno dei tanti prodotti che ci dona il sottobosco, crescendo in modo spontaneo in buona parte dell’emisfero settentrionale del nostro pianeta.
Tante varietà
Il termine Mirtillo, in realtà, è assai generico, ma si può dire che comprenda due grandi gruppi meglio quest’ultimo possiamo trovare il Mirtillo rosso vero e proprio, molto diffuso in Italia, dove cresce bene in montagna e in collina, producendo piccoli frutti gradevoli e appena aciduli che ne consentono il consumo fresco; al contrario, il Mirtillo rosso americano è una varietà con frutti di diametro di circa il doppio (pari a 1,5 - 2,0 cm), più aspro e meno gradevole, usato per produrre succhi e marmellate. Infine va ricordato il Mirtillo rosso detto “Mortella di palude”, molto simile a quello rosso ma di un tono più scuro.
In alternativa alle varietà rosse, troviamo il Mirtillo nero, caratterizzato da bacche di un viola molto intenso e con diametro di circa un centimetro; risulta molto dolce e può essere consumato fresco, come succo o sotto forma di marmellata. La sua coltivazione è tipica del nostro continente; nel nostro paese si concentra in particolare nella zona Alpina e nell’Appennino settentrionale.
Il Mirtillo blu è molto simile a quello nero per le aree di coltivazione, ma si differenzia dal primo per le foglie e per il sapore del tutto differente.
Infine, troviamo il Mirtillo gigante americano, le cui bacche, di colore molto scuro e assai poco gustose se consumate fresche, possono arrivare fino ad un diametro di 1,5 cm.
Un concentrato di salute
Da un punto di vista nutrizionale i Mirtilli, considerando le bacche, le foglie, i germogli e la corteccia della pianta, contengono un’interessante quantità di zuccheri come pectine (3,1 g per etto), destrosio e fruttosio nonché di sali minerali (calcio, potassio, sodio, fosforo e ferro). Inoltre sono molto ricchi in vitamine del gruppo B, ma contengono anche vitamina E, vitamina C (15 mg per etto) e vitamina A (13 microgrammi per etto); a queste sostanze si aggiungono alcuni importanti acidi (malico, aspartico e glutammico) che probabilmente, insieme ai tannini, spiegano il sapore non sempre gradevole. I tannini, in particolare, producono effetti astringenti e antidiarroici, mentre glucosidi, flavonoidi e glucochina hanno proprietà ipoglicemizzanti. Questa importante proteina, anche definita “insulina vegetale”, modula la glicemia ematica: tuttavia il suo consumo eccessivo può provocare diarrea. Dai giovani getti del Mirtillo rosso, invece, si ricava il gemmoderivato (macerato glicerico alcolico), un eccellente antinfiammatorio intestinale naturale: questo preparato fitoterapico, infatti, regola e corregge gli squilibri della mobilità intestinale; per questo motivo viene utilizzato per il trattamento della Sindrome dell’inte-stino irritabile, intervenendo sulla flatulenza e normalizzando le funzioni del colon.
Potente antiossidante
I Mirtilli sono particolarmente ricchi in flavonoidi come quercitina, isoquercitina e asperusolide, potente sostanza antinfiammatoria di tipo glicosidico.
La grande varietà di colore di queste bacche, dal rosso al blu, è da associarsi alla presenza e al rapporto degli antociani (delfinidina, cianidina, peonidina), sostanze molto interessanti per le notevoli proprietà antiossidanti e vasodilatatrici: la molecola specifica dei Mirtilli è la mirtillina, un antociano che, grazie alla capacità di creare legami con gli ioni metallici (metallo-antocianine), è responsabile del cambiamento di colore delle infiorescenze.
Protegge i reni...
Il succo di Mirtillo rosso svolge un’azione protettiva, prevenendo eventuali infezioni delle vie urinarie nonché possibili forme di Cistite. Il meccanismo con cui agisce sembra essere quello di alterare la capacità di adesione di “Escherichia coli” a livello della vescica e ridurre, così, il rischio di Cistiti.
... e la pelle
Il succo di Mirtillo è efficace anche come antifungino, contrastando alcune forme di Micosi e attedell’intenuando gli inestetismi della pelle, quali la “Couperose” che colpisce soprattutto il viso, provocando la comparsa di chiazze rosse dovute ad un’eccessiva fragilità capillare.
Aiuta la circolazione
La mirtillina contenuta in questi piccoli frutti contribuisce a ridurre i danni dovuti proprio all’eccessiva fragilità dei capillari, rafforzando le pareti dei vasi sanguigni e migliorando, ad esempio, la circolazione retinica. Questa preziosa capacità nutraceutica è stata oggetto di una curiosa leggenda della seconda guerra mondiale, quando venne diffusa ad arte la notizia di abbondanti colazioni dei piloti inglesi a base di questi frutti che avrebbero consentito loro di continuare a combattere anche in condizione di scarsa visibilità.
Combatte lo stress ossidativo e cardiovascolare
I Mirtilli contengono anche diversi fenoli che proteggono le cellule dai radicali liberi e, insieme alle vitamine C e A, riducono lo stress ossidativo, salvaguardando la produzione di collagene. L’insieme di questo potenziale salutistico ha inoltre effetti benefici a livello cardiovascolare dando un minore senso di pesantezza e gonfiore degli arti inferiori. I molteplici studi “in vitro” e “in vivo” dimostrano come i polifenoli di tutti i frutti di bosco abbiano anche la capacità di mantenere integro il DNA inibendo la sintesi di citochine pro-infiammatorie.
Un aiuto contro svariati disturbi
Il consumo di Mirtilli è utile per contrastare diverse Malattie cronico-degenerative come, ad esempio, Aterosclerosi e Artrite, ma anche per il trattamento di alcune problematiche gastrointestinali, Ischemia e i danni da riperfusione; a questi si aggiungono effetti protettivi anche nei confronti del sistema nervoso centrale. L’azione dei polifenoli, inoltre, protegge dai fenomeni ossidativi post-digestivi a carico dei grassi alimentari che possono provocare danni a livello delle lipoproteine LDL e della vitamina E circolante; ma ilsucco di Mirtillo apporta benefici anche alla pressione arteriosa e ha efficacia drenante per contrastare Cellulite e ritenzione idrica. Infine è utile per fornire vitamina C ai più piccoli e alle donne in dolce attesa.
Rosso...
Il Mirtillo rosso è il più ricco in ferro, vitamina C e pectina. L’assunzione di piccole quantità di Mirtilli rossi può ridurre il livello di calcio nell’urina, allievando le forme di Calcolosi renale, ma l’utilità di questi frutti è dimostrata anche dall’azione coadiuvante nella diarrea, nelle stitichezze, nel caso di Colon irritabile e di Emorroidi; inoltre, vengono valutati anche come modulatori positivi delle funzioni gastrointestinali e nel ricomporre le condizioni di disbiosi.
... o nero?
Il Mirtillo nero è senza dubbio la specie più salutare anche grazie alla presenza di acido citrico (protettivo delle cellule), acido ossalico, acido idrocinnamico (neutralizza le nitrosammine cancerogene) e gamma-linolenico (difende il sistema nervoso prevenendo la Nefropatia diabetica); sono presenti, inoltre, acido folico, tannini e glucosidi antocianici che, oltre a conferire le diverse caratteristiche varietà di colori, contribuiscono a ridurre la permeabilità dei capillari. Recenti dati scientifici inducono a considerare il Mirtillo nero, consumato anche in forma di tisana, come un potente agente protettivo per l’Alzheimer, oltre ad essere utile per migliorare la memoria, l’equilibrio e la coordinazione motoria: un esperimento condotto su topi “anziani” alimentati con una dieta ricca in bacche blu, infatti, ha visto un netto miglioramento sia dell’attività motoria che del comportamento sociale, agendo positivamente anche sul naturale processo di invecchiamento. I primi dati, in particolare, identificano nelle antocianine le molecole anti-invecchiamento responsabili di una riduzione dello stress cellulare, grazie alla neutralizzazione dei radicali liberi e alla riduzione di eventuali danni al DNA.
Possibili controindicazioni
Il consumo di succo di Mirtillo può avere alcune controindicazioni, per cui è bene berne una quantità corretta, tenendo comunque presente che il gusto aspro viene spesso controbilanciato dall’aggiunta di zuccheri; eventualmente è possibile diluirlo con succhi di agrumi o di mela. Le problematiche maggiori possono insorgere, ovviamente, per i soggetti diabetici che, in questo modo, introducono un eccesso di zuccheri semplici non contemplati dal loro piano nutrizionale. Anche qualora privo di zuccheri aggiunti, a causa della naturale presenza di glucochina, il succo di Mirtillo ha un’azione ipoglicemizzante, pertanto, è sconsigliato a chi segue una terapia farmacologica antidiabetica. Al succo di Mirtillo vengono aggiunti spesso ossalati e fosfati, componenti comuni dei calcoli renali: per questo motivo, il consumo eccessivo è sconsigliato anche per chi soffre di questa patologia; tuttavia un consumo moderato di succo privo di ossalati aggiunti può contribuire ad abbassare il rischio di formazione dei calcoli, grazie alla naturale azione diuretica. Infine sono stati segnalati alcuni casi in cui bere molto succo di Mirtillo in concomitanza con l’assunzione di farmaci anticoagulanti orali ha provocato criticità a causa dell’interferenza sia delle antocianidine che della discreta quantità di Vitamina K (circa 20 microgrammi per etto) presenti. Ecco perché si raccomanda di non assumere più di 150 ml di succo al giorno oppure 250 g di bacche fresche. Non risultano invece controindicazioni particolari in gravidanza e/o durante l’allattamento.
Tratto da
Elisir di Salute (copyright)
Il punto di vista di medici e ricercatori
settembre/ottobre 2021