La potatura dei lamponi è un’operazione necessaria se si vogliono avere piante capaci di produrre molta frutta per molti anni.
Se non sapete da dove cominciare, non preoccupatevi, vi illustreremo come e quando potare il lampone partendo dalle basi.
Seguite i nostri consigli e anche voi potrete raccogliere per molti anni lamponi in abbondanza.
Unifero o rifiorente? Scopri che lampone coltivi prima di potarlo!
Per potare il lampone in modo corretto è bene conoscere la propria pianta, ne esistono due tipologie: i lamponi uniferi e i lamponi rifiorenti.
I lamponi uniferi fioriscono una sola volta all’anno e producono frutta ad inizio estate. I lamponi rifiorenti, invece, crescono lamponi più piccoli ma in modo continuativo, da agosto fino all’arrivo del freddo. La potatura del lampone non è solo una pratica essenziale per far produrre le piante ma è anche utile per evitare che i vegetali si sviluppino assumendo la forma di un rovo spinoso, difficile da districare e riordinare una volta lasciato a se stesso.
Che coltiviate il lampone in giardino oppure in orto, non fa differenza, affilate e disinfettate le vostre cesoie e indossate i guanti da lavoro, è ora di potare le piante di lampone.
Il lampone unifero si pota a fine inverno
La potatura del lampone unifero avviene a fine inverno, prima che le temperature si alzino e la pianta inizi a produrre gemme.
Il lampone unifero produce frutta sui rami nuovi che si sviluppano dal legno cresciuto nell’anno precedente: la potatura consiste, quindi, nel favorire lo sviluppo di questi nuovi tralci andando a cimare i rami migliori a circa 180 cm da terra.
Inoltre si provvede a ripulire le piante dalla vegetazione secca e dal legno che ha prodotto frutta la scorsa stagione, rami facilmente riconoscibili e posti all’apice dei tralci.
Una volta sistemate e ripulite le piante, si provvede a collocare i rami nella spalliera o sul tutore di modo che siano disposti in modo ordinato e ben esposti alla luce.
La potatura del lampone rifiorente si svolge 3 volte all’anno
Come abbiamo accennato in precedenza, il lampone rifiorente riesce a produrre frutta più volte nel corso dell’anno ma per permettere alla pianta di fare ciò, questa va gestita a dovere con le dovute potature.
La potatura del lampone rifiorente si suddivide in 3 interventi differenti da svolgere ogni anno.
A novembre le piante, ormai prive di frutta, vanno tagliate a livello del terreno, pochi centimetri sopra il punto in cui i tralci si incontrano con l’apparato radicale. Questa operazione permetterà alla pianta un forte ricaccio di rami non appena le temperature torneranno più miti.
In piena primavera, una volta scongiurati i ritorni di freddo, vanno selezionati i nuovi rami del lampone: si asportano tutti i tralci che si sono sviluppati dalla base mantenendo solamente i 3 o 4 più lunghi. Questi vanno sistemati a raggiera sulla spalliera predisposta a supportare lo sviluppo della pianta.
Infine, durante tutta l’estate, con particolare occhio di riguardo nel periodo di produzione, i lamponi vanno controllati spesso per asportare quanto prima eventuali rami che inizieranno a svilupparsi dalle radici.
Dal dolce al salato, il lampone lo fa da protagonista
Il lampone in cucina è un ingrediente utilizzato principalmente in produzioni dolci ma che trova impiego anche in piatti salati grazie alla sua acidità.
Si sposa benissimo con tutti gli altri piccoli frutti tanto che non può essere escluso dai rinomati “frutti di bosco”.
Si abbina alla perfezione con il cioccolato, come nelle ricette della Red Velvet cake e della mousse di cioccolato bianco e pesche, e allo yogurt, tanto da essere ideale nella preparazione di moltissime tipologie di cheesecake.
Non mancano le crostate a base di lamponi e frutti di bosco, come pure il pancake ai lamponi.
Il succo e la polpa del lampone, poi, sono delle prelibatezze saporite e nutrienti, specie se consumate fresche; ecco perché Valfrutta ha deciso di inserire questo frutto nella sua polpa di frutta tascabile mela fragola lampone, una soluzione in formato portatile per chi non vuole rinunciare mai al sapore della frutta genuina.
Passando alle portate salate, diminuisce l’utilizzo del lampone ma esistono alcuni esempi di piatti che senza di esso non sarebbero gli stessi. Si pensi al delicato risotto di lamponi, ai tranci di pesce spada o di tonno accompagnati con salsa ai lamponi o alle carni rosse, specie la cacciagione, da sempre servita con salse a base di lamponi e piccoli frutti capaci di donare contrasti acidi alle portate.