Coltivare la soia non è da tutti ma nemmeno impossibile. Provate anche voi a seminare questo legume, raccoglierlo e cucinarlo; noi siamo pronti a darvi tutti i consigli di cui avete bisogno per portare la soia dall’orto alla tavola.
Come coltivare la soia in Italia: periodo e semina
La soia (Glycine max) è una pianta leguminosa annuale, coltivata in tutto il mondo per i suoi baccelli, utilizzati sia per alimentazione umana che animale.
Specie originaria dell’Asia orientale, presenta una vegetazione ricoperta da una fitta peluria scura che la caratterizza.
Questa pianta cresce anche in Italia, specie in ambienti dove può godere di irrigazione e in cui le temperature estive non superano i 30 °C, pur tollerando anche i 40 °C.
Nel nostro Paese, la soia cresce bene in Pianura Padana, nelle zone in cui tradizionalmente viene coltivato il mais, seppur questo vegetale si adegui e sia produttivo anche al Centro e al Sud.
Il periodo di semina della soia comincia a inizio maggio e termina a metà giugno con la messa a dimora delle varietà più precoci.
Preparate il terreno lavorandolo a dovere, quindi seminate la soia lungo una fila, sistemando una seme ogni 6 cm circa, a una profondità di circa 3 cm. Se avete intenzione di coltivare più righe a soia, realizzatele a distanza di circa 50 cm l’una dall’altra.
Attenzione che quando si semina la soia bisogna inoculare nella semente Rhizobium japonicum, un batterio con la quale la pianta vive in simbiosi e che le permette, tra le altre, di recuperare dal suolo i nutrienti con più efficienza.
La raccolta della soia e le cure di coltivazione
La coltivazione della soia presenta solo qualche ostacolo in fase di semina, poi la strada si presenta in discesa.
Le piante, infatti, sono molto resistenti e se irrigate a dovere, non avranno problemi a crescere in salute e regalare abbondanti baccelli.
Durante lo sviluppo vegetativo provvedete in ogni caso ad eliminare le infestanti che crescono attorno alle piante tramite zappettature o estirpando a mano le erbacce.
La raccolta della soia da seme avviene verso fine settembre, quando le piante hanno perso le foglie e presentano una colorazione brunastra: in queste condizioni scuotendo i baccelli potrete sentire i semi muoversi al loro interno.
Se invece coltivate la soia per raccogliere gli edamame, i baccelli immaturi della pianta, dovrete anticipare di qualche mese le operazioni, in questo caso infatti la raccolta della soia comincia tra metà luglio e agosto.
In cucina, la soia e i suoi derivati
La soia è importantissima in ambito alimentare perché, oltre ad essere un legume dalle qualità straordinarie, viene consumata in moltissime forme.
In cucina è utilizzata in versioni differenti: dai germogli di soia ai semi, dagli edamame (baccelli immaturi) a tutti i suoi derivati.
Per derivati della soia ci riferiamo tutti quei prodotti alimentari realizzati lavorando questo vegetale, come possono essere il latte di soia, il tofu, la farina di soia, la carne di soia e la salsa di soia.
In commercio i semi di soia possono essere acquistati secchi o precotti, un po’ come accade con la soia cotta al vapore di Valfrutta, un alimento sano, proveniente da colture italiane, che risulta l’ideale nelle insalate.
Se avete acquistato semi di soia secchi prima di utilizzarli in cucina dovrete metterli in ammollo in acqua per una notte intera quindi farli bollire per almeno 2 ore.
Una volta pronti, i semi di soia vengono utilizzati per dar sapore a insalate fresche, come nel caso della ricetta degli spinaci novelli con soia, peperoni, feta e muddica, o per prepare minestre e vellutate, come accade nella ricetta della purea di soia e cicoria.