Conoscete l'alchechengi? Ecco come seguirlo e raccogliere i suoi frutti autunnali.
L’alchechengio, alkekengi o alchechengi è un piccolo cespuglio bello e facile da coltivare che ogni autunno vi regala deliziosi e benefici frutti. Conosciuto per i suoi fiori a forma di lanterna, è spesso utilizzato come pianta ornamentale da giardino.
Non tutti sanno però che l'alchechengio produce delle bacche buonissime. Se non le avete ancora provate, assaggiatele il prima possibile, sono così buone che non potrete far a meno di coltivare l’alchechengio anche nell’orto.
Precisamente, cos'è l'alchechengio
L’alchechengio (Physalis spp.) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Solanaceae. Parente stretto della patata e del pomodoro, è spesso utilizzato come pianta ornamentale a causa dei suoi fiori a calice.
L'alchechengio è una specie molto rustica che ama la luce del sole (ma non troppa), resiste egregiamente ai parassiti e alle malattie, e può crescere in vari tipi di terreno, pur prediligendo quelli freschi.
Se in molti apprezzano le sue caratteristiche lanterne, non tutti conoscono la bontà delle sue bacche. Assaggiatele candite, immerse nel cioccolato o utilizzatele per preparare squisite marmellate.
Ma attenzione: consumate solo le bacche, ogni altra parte della pianta non è commestibile.
Inoltre non tutte le specie di alchechengio producono frutti commestibili. Per poter gustare le bacche dovrete coltivare:
- l’alchechengi comune (Physalis alkekengi) dalle caratteristiche lanterne arancioni
- l’alchechengi annuale (Physalis pubescens), una specie dal portamento prostrato (non supera i 25 cm di altezza)
- l’alchechengi giallo-dolce (Physalis peruviana), la specie più utilizzata a scopo alimentare
Come coltivare l’alchechengio
L’alchechengio si semina a febbraio in un ambiente protetto come può essere un semenzaio.
Create una piccola buca al centro di un vasetto, inserite al suo interno un paio di semi di alchechengio e richiudete il tutto con della terra, quindi bagnate. Sistemate i contenitori in un ambiente riscaldato e attendete che i semi germinino. Una volta che le piante emergono dal terreno, continuate ad annaffiarle con costanza, ma stando attenti a non esagerare, perché sono piuttosto sensibili ai ristagni idrici.
Quando avranno sviluppato la quarta foglia, ogni pianta deve essere inserita in un vasetto. Nel frattempo iniziate a pensare al trapianto in piena aria.
Dopo la metà di aprile, quando il rischio di gelate tardive è superato, trapiantate l’alchechengio. Se avete intenzione di coltivarne più di uno, posizionatelo in file distanziando ogni piantina di 100 cm.
Poche settimane dopo il trapianto concimate l’alchechengio con un prodotto ad alto contenuto di potassio per assicurarvi fioriture abbondanti e frutti più saporiti. Utilizzate un prodotto a lento rilascio che apporti nutrienti per tutto il ciclo colturale oppure distribuite a cadenza bisettimanale un concime liquido.
È importante che seguiate la crescita dell’alchechengio: eliminate mano a mano le infestanti e assicurate alle piante le giuste annaffiature, specie in piena estate, quando il suolo si secca con maggiore facilità.
Non appena la stagione fredda volge al termine, eliminate i rami secchi per favorire la ripresa vegetativa della pianta.
Come e quando si raccoglie l’alchechengio
L’alchechengio si raccoglie indicativamente da metà agosto/inizio settembre fino a fine autunno, quando le graziose lanterne si seccano lasciando intravedere al loro interno la bacca.
L'alchechengio ha un calice che è un vero e proprio spettacolo della natura: al termine della fioritura i sepali crescono fino a chiudersi attorno alla bacca. Mano a mano che il frutto matura, la lanterna si degrada fino a diventare un grazioso ed elegante reticolo di nervature che lascia intravedere il frutto colorato al suo interno.
Ma non perdete troppo tempo ad ammirarlo, perché questo è il segnale che dovete attendere per iniziare a raccogliere.
Recuperate a mano tutti i frutti, e se qualcuno oppone resistenza, tagliate il peduncolo con una forbice ben affilata.
Gli alchechengi sono amici dei reni
Gli alchechengi sono ricchi di composti dalle qualità benefiche e possono essere un utile alleato per mantenere in salute l’organismo.
Tra le proprietà degli alchechengi non si può non ricordare l’importante azione antiossidante che esplicano le elevate dotazioni di vitamina C e acido citrico presenti nel frutto.
Contiene buone quantità di ferro e di calcio, ma anche fruttosio, acqua e fibre, composti che lo rendono perfetto per mantenere in ordine l’intestino.
In medicina tradizionale gli vengono conferite doti diuretiche e antinfiammatorie, in particolare pare che tra i benefici degli alchechengi ci siano la capacità di ripulire le vie urinarie e contrastare la formazione di calcoli renali.
È un ingrediente ricercato in pasticceria
Quando si parla di ricette con l’alchechengi non si può che pensare al cioccolato e alle torte.
In pasticceria è un ingrediente particolare e molto apprezzato, perché si presenta come una deliziosa pallina arancione che si spacca in bocca rilasciando un piacevole sapore acidulo.
Molti le usano come decorazione sulle torte, altri li usano per preparare spiedini in cui incastonare piccole bacche di alchechengi amabilmente ricoperte da cioccolato fondente.
L'alchechengi è buonissimo in abbinata a frutti dolci e bacche, come nel caso dell'insalata di frutta con ananas, mandarino fragole e alchechengi. I più golosi usano questa macedonia per preparare con semplicità gustosi dessert, non fanno altro che aggiungere gocce di cioccolata, panna montata e una pallina di gelato alla vaniglia, ed il gioco è fatto!
Non ci sono molti esempi di ricette salate con gli alchechengi, alcuni però lo hanno sperimentato e in alcuni casi hanno creato delle portate che valgono la pena di essere assaggiate, su tutte citiamo il buonissimo risotto di mele e alchechengi.