Il lampone è una pianta che può essere coltivata con le dovute accortezze anche nel giardino di casa. Certo, perché il lampone è una pianta esigente ma che al contempo dà moltissime soddisfazioni nel momento del raccolto.
Piccolo, buonissimo, ideale in pasticceria, il lampone è un frutto che si raccoglie per tutta l’estate: i più golosi non potranno farne a meno!
Il lampone in casa, dove coltivarlo
Il lampone (Rubus idaeus) è un cespuglio coltivato per i suoi buonissimi frutti; una pianta che cresce benissimo in Italia, anche se ha bisogno di particolari attenzioni per potersi sviluppare ed essere produttiva:
- sistemate la pianta in un ambiente ben esposto al sole;
- accertatevi che il suolo in cui vivrà il vegetale abbia un pH leggermente acido (pH 6,5);
- il lampone soffre i ristagni idrici, ha bisogno di un suolo ben drenato o di venir coltivato su una baulatura;
- assicuratevi di aver lo spazio per posizionare un tutore alto circa 2 metri su cui poserete i tralci del lampone;
- i raccolti migliori si hanno in ambienti caratterizzati da estati fresche e inverni rigidi.
Unifera o rifiorente, quale volete trapiantare?
Il lampone si trapianta in primavera in un terreno lavorato e concimato nell’autunno precedente. Se abitate nel sud Italia potete svolgere questa operazione anche a novembre, ma solo se la stagione non prevede ritorni di gelo.
Per trapiantare il lampone non dovrete far altro che:
- scavare nel suolo una buca di circa 20 cm di profondità;
- a qualche cm di distanza sistemate anche un tutore provvisto di palchi orizzontali (uno ogni 50 cm) per permettere alle piante di allungare i propri tralci verso l’alto.
I lamponi, alla pari delle fragole, possono essere uniferi o rifiorenti, ciò significa che alcune varietà fioriscono e producono frutta una sola volta all’anno; delle altre, invece, fruttificano più volte all’anno.
Queste piante non differiscono tra di loro per l’aspetto ma per le modalità di gestione: vediamo nello specifico quali sono le differenze tra un tipo di lampone e l’altro.
Lampone unifero, la pianta più facili da potare
I lamponi uniferi sono piante che producono frutta tra giugno e luglio tramite una singola fioritura. Questa tipologia di lamponi viene allevata a spalliera semplice, ciò significa che il tutore dovrà esser provvisto di palchi ogni 50 cm, appoggi sui quali fissare i tralci di lampone man mano che crescono.
La potatura del lampone unifero si svolge a fine inverno, andando ad asportare i rami secchi e quelli che han prodotto durante l’anno. Si vanno poi a selezionare circa 3 tralci, i migliori, i quali vanno cimati a circa 180 cm da terra per promuovere lo sviluppo di rami fruttiferi nella primavera successiva. Le specie unifere, infatti, sviluppano frutti sui tralci che nascono da rami dell’anno precedente.
Lampone rifiorente, più sforzi per raccolti prolungati
Le varietà rifiorenti di lampone fruttificano più volte tra agosto e ottobre e, seppur vengano meglio allevate a “V”, in ambiente casalingo vengono gestite con una spalliera semplice, esattamente come appena descritto per le varietà unifere.
Quando si parla di potatura delle varietà rifiorenti i giochi si fan duri, questo lampone, infatti, va potato ben tre volte all’anno:
- la potatura invernale si effettua in novembre e consiste nel tagliare la pianta a livello del terreno;
- la potatura primaverile avviene in aprile e consiste nell’eliminare tutti i polloni (i ricacci che partono dalla base della pianta) tranne 3 o 4, i migliori;
- anche in estate i lamponi rifiorenti vanno potati, si controllano spesso al fine di asportare tutti i polloni che si sviluppano lontano dalla pianta madre.
Questa pratica è necessaria sia per mantenere in forze la pianta che produce sia per evitare che abbiate lamponi che crescono in modo disordinato per tutto il giardino.
Concimazioni corrette e irrigazioni ponderate sono essenziali
Che siano uniferi o rifiorenti, tutti i lamponi sono molto esigenti anche in fatto di concimazione e di irrigazione.
- Anche se la specie rifugge i terreni eccessivamente umidi, ha comunque bisogno di un apporto idrico limitato ma costante;
- la scelta migliore è quella di sistemare un’ala gocciolante poco distante dalla base del vegetale;
- se non potete utilizzare questa tecnologia, annaffiate spesso ma con ridotte quantità d’acqua, specie in estate, facendo particolare attenzione a non bagnare i piedi della pianta e la vegetazione.
Anche quando si parla di concimazione, il lampone non si fa mancare nulla:
- ogni 2 anni distribuite sul terreno circostante la pianta circa 4 Kg di letame maturo e incorporatelo nel suolo tramite zappettature;
- state molto attenti a non danneggiare le radici superficiali del lampone quando svolgete questa operazione, il consiglio è quello di spargere il concime un po’ più in là di quanto non sareste tentati di fare;
- a fine autunno è bene apportare al suolo anche un concime ternario a lenta cessione, capace di reintegrare i macroelementi entro la primavera, di modo che le piante possano contare su tutti i nutrienti di cui hanno bisogno al loro risveglio.
E finalmente si raccolgono lamponi
La raccolta del lampone non è proprio una passeggiata ma siamo certi che anche voi fareste qualsiasi cosa per assaporare questi dolci frutti rossi.
Dato che la pianta produce in modo scalare e che i frutti lasciati troppo a lungo sul vegetale diventano inappetibili, è bene raccogliere ogni giorno, meglio durante le ore fresche della giornata e solo se la frutta non è bagnata.
- Munitevi di guanti e di maniche lunghe per evitare di farvi del male con le spine presenti sui tralci (a seconda delle varietà le spine sono più o meno pronunciate);
- cominciate a cogliere i frutti maturi ad uno ad uno.
I lamponi freschi si conservano per circa 2 giorni, ma se avrete l’accortezza di staccarli dalla pianta con il loro ricettacolo (la “corona di foglioline” posta tra “peduncolo” e frutto) potrete assaporarli per circa una settimana. Inoltre ricordate di cogliere e gettare anche i frutti ammuffiti o danneggiati, in ogni caso evitate di mescolarli con quelli sani.