A Modena gliorti urbani non sono una grande novità. Da tempo, in città, tante persone anziane si dedicano alla cura e alla coltivazione di ortaggi. Un dato che ci stupisce poco, se consideriamo il recente boom degli "orti del nonno". Ciò che invece siamo felici di osservare, proprio a Modena, è la chiara volontà di aprire questo tipo di progetti anche a giovani e adulti.
San Cataldo, al via il progetto di agricoltura condivisa
Come? Attraverso un progetto che interesserà l’area di San Cataldo, nel nord-ovest della città. Qui verranno installate circa sessanta parcelle di 20 metri quadrati l’una, con le quali verranno realizzati piccoli orti privati,e alcune aree più grandi (700 metri quadrati) da dedicare all’agricoltura condivisa.
Chiunque può fare domanda per concorrere all’assegnazione di un lotto a patto che non si disponga già di concessioni dello stesso tipo, lo si faccia a scopo hobbistico e, ovviamente, non si siano superarti i 54 anni d’età.
La partecipazione attiva degli orti
Il progetto, che nasce per iniziativa della giunta comunale di Modena, avrà come obiettivi l’educazione alla sostenibilità, la promozione di forme di alimentazione più sane e controllate e, naturalmente, il decoro e la riqualificazione degli spazi urbani. Centrale, come già detto, sarà il coinvolgimento di giovani e adulti, perché gli orti non sono più solo un passatempo per nonni arzilli, ma un’attività che rigenera il corpo e la mente a qualsiasi età.
E non è tutto, Modena va tenuta d’occhio perché i suoi orti urbani hanno grandi mire espansionistiche: in un’ottica di partecipazione attiva infatti, i cittadini stessi e le associazioni potranno proporre di utilizzare anche altri spazi pubblici. Modenesi, fatevi avanti!
Foto credits: University of Michigan Sch