Tra i prodotti di origine orientale che hanno conquistato le nostre cucine (e il nostro palato), si fa spazio anche il Bulgur - in italiano, “grano spezzato”, un alimento ottenuto da differenti tipi di lavorazione del frumento integrale.
Cos’è il Bulgur e come riconoscerlo
Il Bulgur è un alimento che nasce dai chicchi di grano duro germogliati (Triticum durum). L’aspetto del Bulgur è caratterizzato dalla tipologia di lavorazione con cui questo viene preparato, esistono due metodi: il primo prevede tre momenti diversi, la cottura al vapore, l’essiccazione e la successiva riduzione in pezzetti; il secondo invece non necessita di cottura, ma solo della macinatura a crudo, un processo che porta i chicchi del grano a spezzarsi.
Ecco perché i grani del Bulgur sono più piccoli rispetto a quelli del riso o del farro integrale, ma più grandi di quelli del cous cous: il Bulgur si presenta infatti con dei chicchi spezzettati di media dimensione e di forma irregolare, dalle sfumature giallo-dorate (attenzione: non devono mai essere bianche, perché è indice di elevata raffinazione).
Bulgur: da dove viene l’antico grano
Le origini del Bulgur sono antichissime tanto che si perdono agli inizi della civiltà umana, quando cominciò l’uomo cominciò a praticare l’agricoltura nell’antica Mesopotamia.
Pare che il Bulgur nasca dalla necessità di essiccare i semi spezzati di grano per difenderli e poter preservare il raccolto per lungo tempo.
Il termine Bulgur, però, è da accreditare alle antiche popolazioni rurali dell'Anatolia; questa parola nella lingua turca, infatti, si traduce letteralmente come “grano bollito”.
Attualmente il grano spezzato è uno degli ingredienti più utilizzati nel Medio Oriente e nel bacino del Mediterraneo e viene servito in molte preparazioni tradizionali, come il tabbouleh (insalata fredda tipica della cultura araba) o il pilaf di Bulgur.
Come cuocere il Bulgur: tre soluzioni che fanno per te
Arrivati dal vostro rivenditore preferito vi troverete di fronte ad una scelta: Bulgur precotto o Bulgur integrale crudo?
Se la scelta cadrà sul prodotto precotto, ricordatevi un passaggio fondamentale: prima di essere cotto, il cereale va sempre reidratato.
Mettete il Bulgur in una ciotola capiente e ricopritelo interamente d’acqua, poi lasciatelo riposare per una mezz’oretta. A questo punto, superata la fase di ammollo, passate alla cottura vera e propria. Come? Per mettere il Bulgur in cottura, versate in una pentola capiente un quantitativo d’acqua doppio rispetto al peso del grano spezzato e fate bollire il tutto per circa dieci minuti.
Se invece avete a deciso di acquistare del Bulgur integrale crudo, niente paura, saltate la fase di ammollo e dedicatevi direttamente alla bollitura: basteranno circa 15 minuti per ottenere dei grani morbidi, pronti per essere conditi e assaporati.
Cucinare il Bulgur: il trucco segreto per piatti perfetti!
Da lavorazioni differenti nascono prodotti differenti, i chicchi di Bulgur non sono sempre della stessa dimensione: talvolta sono grossi, talvolta si presentano a grana fine.
Come organizzarsi con la cottura e le ricette? Una regola di massima può essere questa: usate il Bulgur dai grani grossi per gli stufati, le polpette, le verdure ripiene o per gustose minestre vegetariane. Adoperate la versione più minuta, che cuoce in meno tempo, se prevedete di servire il Bulgur in accompagnamento a pietanze di carne o pesce, piatti freddi, come, ad esempio, una sfiziosa insalata con Bulgur, riso rosso, quinoa, riso rosso, pomodori e olive.