In autunno è assai consueto trovare banchi del mercato ricolmi d’uva, fichi, cachi, mele e pere, mentre è più insolito intravedere mele cotogne, nespole e corbezzoli. La chiamano infatti “frutta dimenticata”, perché a causa delle piccole dimensioni e della deperibilità, è poco adatta alla produzione di massa. Non per questo, però, è meno buona o benefica.
Scommettiamo?
Nespole, amiche contro le infiammazioni
Se avete visto dei frutti che sembrano albicocche, tornate indietro e guardate meglio: potrebbero essere delle nespole.
Il colore è sempre arancione, la forma sicuramente più tonda e i semi all’interno (che possono essere anche due), sono famosi perchè permettono di preparare il nespolino, un liquore simile al nocino.
La polpa delle nespole si consuma “a crudo” ed è nota per essere un blando antipiretico, nonchè un efficace diuretico e antinfiammatorio.
Mele cotogne, altolà colesterolo
"Una mela (cotogna) al giorno toglie il medico di torno" è un detto poco usuale per un frutto altrettanto desueto. Fino a qualche anno fa.
Perchè ultimamente questo frutto dimenticato è tornato alla ribalta, soprattutto tra i banchi del mercato, conquistando i fervidi sostenitori dello stile di vita sano ed equilibrato. Non potrebbe essere altrimenti, visto che la mela cotogna vanta due grandi pregi: è in grado di tenere sotto controllo i livelli del colesterolo ed è un valido alleato per prevenire le malattie cardiovascolari.
Ma non consumatela cruda, addolcitene il gusto cuocendola con della cannella o dei chiodi di garofano, oppure conservatela in grande quantità per l’inverno, preparando squisite confetture.
Giuggiole, per essere rilassati
Grandi quanto un'oliva, con la buccia marroncina-rossastra e la polpa decisamente dolce, le giuggiole contengono poco zucchero e sostanze benefiche come i flavonoidi e le mucillagini.
Tutto fa brodo (di giuggiole) per acquietare i sintomi dell'affaticamento, l'irritabilità, l'ansia e le palpitazioni.
Corbezzoli, insieme contro le infezioni
I corbezzoli sono delle bacche di dimensione contenuta (1-2 cm al massimo) caratterizzate da una superficie granulosa e una polpa carnosa ricchissima di semi. Belli da vedere e buoni da mangiare, in cucina si prestano a numerose preparazioni, tra le quali un aceto molto particolare e stuzzicante.
Anche a livello fitoterapico sono sorprendenti: l'infuso delle loro foglie è indicato per le infezioni alle vie urinarie oppure come astringente per i problemi intestinali.
Uva spina, stimolate le difese immunitarie
Vitamine e polifenoli sono i due “ingredienti benefici” di cui l’uva spina può andare fiera. Perchè? È molto semplice: grazie a queste sostanze l'uva spina depura e disintossica l’organismo stimolando le naturali difese immunitarie.
Se siete indecisi su come consumarla, spremetela per fare un goloso succo.
Melograno, il buon sangue
Se i corbezzoli sono delle rarità, i melograni si qualificano come i frutti dimenticati più conosciuti del gruppo.
Sono un portento per la salute del sistema cardiovascolare e abbassano i livelli del colesterolo; inoltre contengono tannini, che sono dei fantastici astringenti, tonici e rinfrescanti.